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Un altro modo di pensare

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+In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.+

Questo brano evangelico rende chiaro come, nella strategia propedeutica di Gesù, fosse importante che i discepoli e gli apostoli si appropriassero di nuove categorie, inedite per il mondo di allora. Le "situazioni" come questa, che il Maestro creava appositamente per far venire alla luce il pensiero dei suoi seguaci, gli doprio il Cristo, manifestando così di essere in qualche modo più avanti rispetto agli altri.

+E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».+

La certezza che il principe degli apostoli ha manifestato nascondeva però un grave malinteso che riguardava proprio l'essenza stessa del messaggio del Cristo. Quando il maestro ha cominciato a parlare apertamente di quello che gli sarebbe dovuto succedere non ha fatto che descrivere quello, che secondo le categorie umane, non era altro che il fallimento della sua missione. Nessuna gloria, nessun trionfo sui nemici, nessuna accoglienza trionfale da parte del suo popolo, nessuna incoronazione o unzione regale, solo la sofferenza, la condanna e l'ignominia della croce. Il Maestro appariva così come un condottiero che portava intenzionalmente il suo esercito alla sconfitta, in modo palese e consapevole. Tutto questo non avrebbe senso e sarebbe del tutto folle se non fosse per un dettaglio: la resurrezione, quello che avrebbe capovolto per sempre le sorti della"battaglia", trasformando quella tragica sconfitta in uno schiacciante trionfo. Proprio l'evento della resurrezione è oscuro a Pietro, tanto da fargli intervenire chiamando Gesù in disparte rimproverandolo. Non sappiamo cosa "Cefa" gli avesse detto di preciso. Forse gli stava proponendo un'altra strategia, più vicina al suo modo di pensare, magari di organizzare una resistenza, raccogliendo volontari attraverso il grande carisma che il falegname di Nazareth esercitava sulle folle, per scacciare gli occupanti e rimandare a casa le gerarchie corrotte, incoronando così il vero Re di Israele. Ma la missione di Gesù non poteva essere quella di costruire un regno giusto che durasse qualche secolo, il quale non avrebbe lasciato che un bel ricordo di se. Il Cristo doveva portare sulla terra qualcosa di diverso, una Speranza immortale che avrebbe raccolto tutti gli uomini di buona volontà per indirizzarli verso i beni eterni: i valori immortali che Gesù ha suggellato per sempre attraverso la sua Resurrezione. Se Gesù avesse ascoltato Pietro avrebbe fallito la sua missione, ecco perchè lo chiama "Satana". Il Regno che doveva essere fondato era la Chiesa: la comunione di tutti i battezzati ma anche di coloro che, consapevolmente o meno, ascoltano la voce divina che parla nel loro intimo e la mettono in pratica.

+Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».+

Gli insegnamenti di Gesù sono chiari, il cristiano è colui che intraprende un cammino che culmina con la disponibilità incondizionata a rendere culto a Dio attraverso la Carità, la quale si esprime in forma di preghiera e di solidarietà incondizionata verso tutto il genere umano. Una scelta strategicamente disastrosa sul piano pratico, perchè non porta nessun vantaggio materiale, ma anzi espone a tante insicurezze e pericoli. Seguendo Gesù si diventa poveri e disarmati, terribilmente vulnerabili, proprio come "agnelli in mezzo ai lupi". Una scelta che acquista senso solo alla ragione di chi ha fede e sa che la ricompensa per cui ha intrapreso il suo lavoro nella "Vigna", sarà la "perla preziosa", il "tesoro nel campo", ovvero: offrire la propria vita imitando il Verbo per partecipare al suo trionfo e alla sua Resurrezione.

Felice Domenica.

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