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Violenza di genere, il 25 novembre incontro all’Istituto Agrario di Scerni

Ospiti della scuola saranno la docente e scrittrice Annalisa Giuliani e il giornalista Nino Fezza.

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Il 25 novembre 1960 Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal – attiviste politiche dominicane – si stavano recando a far visita ai mariti in prigione quando furono rapite, stuprate, torturate e massacrate a colpi di bastone, strangolate e poi gettate in un precipizio per ordine del dittatore Trujillo Molina. In questa data la risoluzione 54/134 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

Una drammatica emergenza, acuita dalla pandemia, anche nel nostro Paese. I numeri forniti, anche in questi giorni, da istituzioni e forze dell’ordine raccontano un Paese dove troppe donne ogni giorno subiscono molestie e violenze di ogni tipo, anche fino ad essere assassinate.  Anche quest’anno tantissime sono gli eventi in occasione della ricorrenza. In prima linea molte scuole, i massimi luoghi dell’educazione dove si costruiscono le coscienze civili e il futuro del Paese. Tra queste l’Istituto Tecnico Agrario “Ridolfi-Zimarino” di Scerni. Il 25 novembre gli studenti dalle ore 10 incontreranno l’avvocato Annalisa Giuliani, docente e scrittrice, e il giornalista Nino Fezza, nei locali della scuola, che saranno relatori dell’incontro insieme al dirigente scolastico dell’Istituto prof. Camillo D’Intino. Coordinatrice dei lavori sarà la docente della scuola prof.ssa Daniela Valentinetti.

Annalisa Giuliani, insegnante, ha vinto vari concorsi per racconti brevi tra cui la menzione speciale e il primo premio della giuria tecnica del “Premio John Fante”. Il suo romanzo d’esordio “L’amore coniugato” ha ottenuto ampi riconoscimenti e apprezzamenti a cui è seguito “Contrappunto a quattro voci”. Pubblicato quest’anno racconta quattro storie: Emiliano, 16 anni, a dieci assiste alla violenza del padre nei confronti della madre e sceglie di confinarsi nell'invisibilità della sua camera perfetta; Viola nasconde i segni dietro occhiali scuri e sotto maniche lunghe anche d'estate; Ester è la protagonista di un ritratto ed Edoardo l'uomo delle convenzioni. “Quattro voci lontane e solitarie si sovrappongono e si intrecciano, rincorrendosi in un contrappunto di giorni, di mancanze, di vuoti, di fughe e nascondimenti – riporta la presentazione del libro - Sarà proprio Emiliano, il ragazzo senza sogni nel cassetto, l'inconsapevole artefice di una ritrovata armonia”.

Nino Fezza, storico giornalista impegnato da tantissimi anni a denunciare e raccontare gli orrori delle guerre, è stato per 30 anni cinereporter in Rai collaborando con Michele Santoro (Samarcanda, Rosso e Nero, Tempo Reale), Giovanni Minoli (Mixer, Drug Story Inchieste), Bruno Vespa (Porta a Porta) e a dieci edizioni di “C’era una volta – speciali dal Sud del Mondo”. “Ho speso 30 anni della mia vita nel sud del mondo a raccontare il dramma delle guerre, soprattutto quelle dimenticate – si presenta sul suo blog costantemente aggiornato su notizie da ogni latitudine - ho dedicato sempre la mia attenzione a quella che chiamo La Guerra degli Ultimi”, quei bambini che non hanno mai scelto di vivere in un paese dilaniato dalla guerra, quei bambini che hanno perso la loro infanzia, quei bambini che non hanno un futuro”. Per cinque anni ha collaborato con la ONG Maram Foundation per aiutare 500 bambini nella scuola Al-Hikma nel campo profughi di Atma in Siria. Tra i premi e riconoscimenti in carriera Grand Prix Italia, a Firenze, Toronto Parigi e Tokio, due documentari premiati al Premio Ilaria Alpi, nel 2013 Premio Lucchetta su Malala come miglior documentario europeo del 2013, nel 2016 Premio nazionale alla solidarietà  Scocozza, con patrocinio della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Ambasciatore di Pace nel Mondo Assegnato da Universum Accademy Switzerland, nel 2018 Premio Nazionale Olmo.

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