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Gli amici Peppino Tagliente e Orazio Di Stefano per le consuete previsioni sull’esito delle elezioni

L’analisi anche sulla carenza idrica e sulla riserva

redazione
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E’ ormai una consuetudine l’incontro di due vecchi amici: Peppino Tagliente e Orazio Di Stefano, per le previsioni sull’esito delle elezioni, e dice Orazio generalmente “ci azzecchiamo”. Il 21 e 22 settembre 2020, oltre al referendum costituzionale, ed elezioni in molti comuni, si vota in sei regioni.

“Peppino Tagliente non si è però limitato alla sola politica nazionale. Orazio Di Stefano lo ha invitato a parlare degli ultimi fatti politici-estivi. E Tagliente è partito, come un fiume... in piena... diversamente dalla prima cosa di cui mi avrebbe parlato: il Trigno vuoto e la carenza idrica.
“La quale – secondo Tagliente – non dipende solo dal fatto naturale che non sta piovendo, né solo dalle linee vetuste: la carenza dipende anche dai responsabili della cosa pubblica, che ricercano lo scoop e non fanno nulla, anche perché non conoscono il territorio”.
Presidente, che dovrebbe fare la politica per evitare la carenza idrica ?
“Quello che non ha fatto e non l’ha fatto perché non conosce il territorio: con 4 soldi (forse anche con il contributo della Pilkington) la politica dovrebbe risistemare la cosiddetta traversa di Pietrafracida, il cui muro di contenimento è crollato e non raccoglie più l’acqua del Trigno, la quale, per questo, va dispersa. Se si fosse fatto 'sto piccolo lavoro di semplice manutenzione straordinaria non avremmo avuto i problemi idrici negli ultimi due giorni dell’estate, rimediando le brutte figure che sappiamo. Potrei dire che bisogna finire Chiauci (la diga ndr) e potrei ricordare che dopo la mia convenzione con il Consorzio industriale l’acqua per anni non è mancata, ma non voglio parlare di grandi opere o grandi azioni. Mi limito ad invocare la sistemazione di Pietrafracida!”
Dall’acqua, presidente, passiamo al suo opposto: al fuoco, che ha distrutto la Riserva di Punta Aderci… “Fermo ! Non si chiama Riserva di Punta Aderci, ma Riserva protetta di Punta Aderci. Eppure non è protetta, se succede quel che è successo. Sia chiaro, non ce l’ ho con la Cogecstre, anche perché il primo loro incarico glielo diedi io stesso come sindaco di Vasto. Tuttavia, mi chiedo se essa è chiamata a vigilare o a fittare gli ombrelloni. Così come dico ai politici: la Riserva non è protetta, se non si selezionano gli ingressi ed ognuno può entrare. Non è protetta, se non ci sono servizi igienici ed ognuno può fare i propri bisogni dove vuole. Non è protetta, se non ci sono servizi di vigilanza e di parcheggio. Paradossalmente questi si pagano alla Marina di Vasto e non alla Riserva: dovrebbe essere esattamente il contrario.
Servono guardie ambientali, specializzate più che la Protezione civile. Mi chiedo se 'ste cose c’è bisogno che le dica io ? Chi ha responsabilità pubbliche non dovrebbe forse sedersi attorno ad un tavolo e fissare le regole di Punta Aderci e Punta Penna ?”
Forse proprio questo è il punto: la politica non fa neanche le cose minime ed è per questo che è così sputtanata…perciò il “Referendum sarà vinto dal si, anche se si dovrebbe riflettere sul serio su questo quesito. Non è un problema etico e non si può invitare a votare secondo coscienza; l' Abruzzo rimarrebbe sguarnita di parlamentari, come pure le altre Regioni piccole”.
Ok presidente: ho capito sei per il no, ma pensi che vincerà il si. La facciamo la previsione sulle regionali: finisce tre a tre ? Quattro a due ? O cinque a uno. Risposta sorniona: "sicuramente finirà quattro a due, se non addirittura cinque a uno…per il centrodestra" .
Questi lo sfogo e le previsioni di Tagliente: speriamo che chi ha da capire, capisca! “

 

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