Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Lo smart working potrà ripopolare i borghi spopolati?

Potrebbero nascere nuovi scenari, vivendo nella natura e conciliando famiglia, professione e tempo libero?

redazione
Condividi su:

Ci siamo tutti abituati allo smart working, imposto inizialmente dal lockown per evitare i contagi da coronavirus, ma prorogato in molte aziende. Lavorare da casa comincia a diventare così un nuovo stile di lavoro, ma anche di vita e molti lavoratori cominciano a trasferirsi con pc e caricabatterie verso il sud Italia in cerca di pace e tranquillità con il desiderio di vivere nella natura e di conciliare sempre più famiglia, tempo libero e attività professionale. Dopo aver imparato a lavorare dal giardino o dal balcone di una seconda casa propria o affittata, guardando montagne o mare, lago o colline verdi, purchè dotate di wifi e collegate da infrastrutture quali stazioni e aeroporti, molti legati ancora allo smart working non tornano indietro.

Sarah Gainsforth afferma che "Nello scenario futuro, tutto da scoprire, una delle sfide che ci attende per molti versi non è affatto nuova: riabitare l’Italia, le sue case vuote, i suoi edifici dismessi. Ma dovrà cambiare il paradigma per farlo: rigenerare il costruito a partire non dall’estrazione di rendita ma attraverso i molteplici usi possibili, a partire da una ritrovata dimensione sociale, collettiva, pubblica, il cui valore questa crisi ci sta già mostrando".

Potrebbe essere questa lo svolta dei tantissimi piccoli borghi italiani, che negli ultimi decenni hanno vissuto un grave spopolamento? Un vero e proprio patrimonio storico che può ritrovare vita grazie alle nuove tecnologie digitali, che consentono di vivere e lavorare a distanza anche in queste piccole realtà.

L’architetto, Stefano Boeri, sta lavorando alla mappatura dei borghi con il Politecnico di Milano, in collaborazione con Touring club, per capire se si possono fare progetti pilota, ragionando su situazioni con circa 60 chilometri da un centro urbano o da un aeroporto. Vorrebbe stabilire un contratto di collaborazione tra grandi città e borghi storici per trovare nuovi equilibri. In questo modo si potrebbe riscoprire la bellezza dei borghi, ma è necessario che i piccoli comuni investano in tecnologia, con reti wifi e fibra per consentire di collegarsi.

Il lavoro da remoto potrà rappresentare così un modo nuovo per far rinascere quei piccoli paesi con pochi abitanti, ricchi di storia e tradizione?

 

Condividi su:

Seguici su Facebook