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Stipendi in ritardo al 'San Francesco': scontro aperto sindacati-direzione

Su piano di rientro e crediti vantati dalla Fondazione dalle Asl è forte la contrapposizione

redazione
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All'appello mancano ancora due mensilità, quelle di luglio e agosto alle quali andrà a breve ad aggiungersi anche l'ultima di settembre, e la 'pazienza' dei lavoratori non appare infinita alla luce di un ultimo comunicato congiunto diramato dalle organizzazioni sindacali di riferimento Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl-Uil.

Al centro della diatriba c'è ancora la questione dei ritardi negli accreditamenti degli stipendi alle maestranze dell'Istituto 'San Francesco d'Assisi' di Vasto Marina, nell'alveo delle attività sanitarie della Fondazione Padre Alberto Mileno diretta da padre Franco Berti.

Nei giorni scorsi l'argomento è stato ancora una volta trattato in un faccia a faccia con l'assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, ma la realtà – al di là delle buone dichiarazioni d'intenti – è ancora problematica per chi, quotidianamente, continua regolarmente a prestare la propria attività. E nelle settimane scorse si è ulteriormente alzato il livello dello scontro tra posizioni che appaiono sempre distanti.

Ad una lettera con la quale i sindacati sollecitavano la direzione aziendale a far fronte ai pagamenti degli stipendi, la Fondazione replicava facendo presente tutte le difficoltà in atto, rappresentate in prima battuta dai crediti milionari ancora vantati da alcune Asl (per somme superiori agli 8 milioni di euro).

“La Fondazione – veniva evidenziato manifestando 'sorpresa' per quanto ricevuto – sta facendo quanto in suo potere per risolvere la situazione che chiaramente non ha determinato e non gradisce” destinando alle retribuzioni “ogni somma ricevuta dalla Asl”, rimarcando il normale pagamento dei contributi previdenziali.

Ribattono i sindacati: “Gli organi direttivi hanno manifestato sorpresa nel ricevere la nostra lettera con la quale rivendichiamo il pagamento degli stipendi” dimenticando che “da più di un anno i lavoratori subiscono notevoli ritardi dei pagamenti”, con tutti i disagi conseguenti non per 'vivere', ma per 'sopravvivere'. “Non avendo riscontro delle uscite per mancanza di documentazione verificabile, è indubbio che la grave situazione determinatasi, poco chiara, certamente non per colpa dei lavoratori, è segnale inequivocabile di uno stato di crisi,  anticipatore di un futuro incerto e pieno di incognite”. Chiesto, poi, un atteggiamento più “corretto e costruttivo” ed alla luce di tutto questo viene sollecitato “l'intervento del vescovo e del padre provinciale dei Cappuccini per porre fine ad un incomprensibile comportamento di chiusura dell'attuale direzione che non riesce a stabilire un piano di rientro graduale con i lavoratori”.

La Fondazione Mileno, per il tramite di un legale, viene invitata a corrispondere al più presto gli stipendi mancanti, pena l'attivazione degli strumenti previsti in ambito giudiziario. Dall'altra parte la risposta è chiara: quando le Asl pagheranno, gli stipendi verranno accreditati, dal momento che anticipazioni dalle banche non possono essere richieste.

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