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Le bombe carta di fine gennaio: non sono botti di Capodanno

Il problema sicurezza riemerge – se mai fosse andato a fondo – in città

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Due violente esplosioni a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, di fronte a due distinte attività commerciali, tornano a far tremare la città. Bombe carta dietro le quali non ci può essere solamente un gioco stupido o della semplice idiozia di qualche persona colpita dalla noia.

Riemerge dunque – se mai fosse andato a fondo – il problema sicurezza a Vasto.

Di fronte a ciò, la classe politica che amministra la città, non può rimanere a guardare come se quei botti fossero i fuochi di Capodanno. Così come non può restare inerme davanti alla soppressione sempre più probabile del Tribunale di Vasto che, non fosse altro per la presenza della Procura della Repubblica, rappresenta un presidio di legalità. È per ragioni di specificità territoriale, che devono prevalere su quelle numeriche, che gli Amministratori di Vasto e del comprensorio hanno l’obbligo di combattere fino all’ultimo secondo affinché il Palazzo di Giustizia resti qui.

Dall’altra parte, gli stessi devono cominciare a prendere coscienza del fatto che o si mettono in campo tutti gli strumenti possibili per arginare la piaga della piccola e grande criminalità, o Vasto rischia di diventare veramente terra di nessuno. Più Forze dell’Ordine, videosorveglianza subito, ‘Volontari per la Sicurezza’ e attuazione del protocollo ‘Mille occhi sulla città’. Tutte le energie, nessuna esclusa, per ridare sicurezza alla città. Ora! Non c’è più tempo da perdere.

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