''E' una vergogna che non si sia fatto niente, visto che a chiedere l'amnistia era stato anche Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua storica visita al parlamento italiano''. Sono queste le dure parole pronunciate questa mattina dall'arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, Bruno Forte, che ha fatto visita alla casa circondariale di Torre Sinello a Vasto dove scontano la pena circa 250 reclusi. Monsignor Forte è stato accolto dal direttore dell'istituto di pena, Massimo Di Rienzo e dal comandante Ettore Tomassi. Il tema dell'amnistia è particolarmente caro al presule: ''Dal momento che questa legislatura è ormai agli sgoccioli - ha aggiunto il vescovo di Chieti-Vasto, auguriamoci che almeno ci riesca la prossima ad intervenire sulla questione e gli elettori tengano comunque conto del fatto che chi si impegna deve poi portare avanti le promesse fatte, a qualunque schieramento appartenga. In questo caso - ha concluso monsignor Forte - si tratta di una questione di giustizia e umanità, anche perché il sovraffollamento delle carceri non giova a nessuno''. L'arcivescovo, successivamente, ha celebrato una santa messa nella cappella della casa di reclusione vastese ed ha visitato la tenuta agricola e le tre serre dove dodici detenuti sono alle prese con un progetto di rieducazione dell'amministrazione penitenziaria curato da una cooperativa ad hoc creata dalla Caritas diocesana di Chieti-Vasto.