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Gravidanza a rischio e giovane 'dirottata' da Vasto a Chieti: amarezza e proteste

Il marito della donna: ‘Nemmeno un’ambulanza messa a disposizione per il trasferimento’

a cura della redazione
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Adesso è ricoverata all’ospedale di Chieti, ma la rabbia, soprattutto del marito è ancora tanta. Si parla di una giovane vastese, alla 32^ settimana di gravidanza, per la quale, dopo la rottura delle membrane, accertata con un controllo al pronto soccorso dell’ospedale ‘San Pio da Pietrelcina’ di Vasto, è stato ‘suggerito’ il trasferimento in un centro sanitario maggiormente attrezzato, Chieti appunto, in quanto Vasto non sarebbe in grado di assicurare l’assistenza necessaria in situazioni come queste.

 

Secondo il racconto del marito della donna sarebbero stati gli operatori dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia del ‘San Pio’ a dare indicazioni in tal senso, consegnando una documentazione dalla quale risulta che sono stati i due coniugi a voler rifiutare il ricovero all'ospedale di Vasto, dichiarando - conseguentemente - di voler recarsi da soli a Chieti. “Con mia moglie in quelle condizioni e soprattutto la paura di poter vedere compromessa la gravidanza e la tensione di quei momenti, ho firmato le carte e ci siamo immediatamente messi in macchina per recarci a Chieti”. La giovane vastese, adesso, viene assistita e ‘accompagnata’ in questa fase decisiva per il parto nella struttura ospedaliera del capoluogo di provincia.

 

All’uomo resta l’amarezza per quanto accaduto a Vasto. La responsabilità, di fatto, firmando quei documenti, se l’è presa lui e non lo nasconde. Ma vuole al contempo contestare il fatto che, davanti anche alla constatazione di non poter assicurare adeguati interventi, non si è pensato nemmeno di poter mettere a disposizione un’ambulanza per il trasferimento, ma solo a far firmare delle carte. “E’ giusto tutto questo? E se fosse accaduto qualcosa di grave durante il trasferimento a Chieti?", si interroga l’uomo.

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