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Linea ferroviaria adriatica 'declassata', vertice interregionale nelle Marche

A rappresentare Vasto, a San Benedetto del Tronto, il presidente del Consiglio comunale Forte

a cura della redazione
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La questione della soppressione di alcune fermate di treni a lunga percorrenza lungo la linea ferroviaria adriatica, al centro di un incontro, su iniziativa dell’Unioncamere Marche e sostenuta dalle Camere di Commercio di Abruzzo, Molise e Puglia, che ha riunito a San Benedetto del Tronto amministratori locali di città di quattro regioni (Marche, Abruzzo, Molise e Puglia). Scopo del vertice la definizione di una mobilitazione comune con richieste al ministro dei Trasporti, Corrado Passera, ed all’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, "affinché si trovino soluzioni che pongano rimedio a questa situazione". Per il Comune di Vasto - unica città costiera d’Abruzzo rappresentata all'incontro odierno - era presente il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte che ha messo in evidenza le gravi carenze ed i disagi provocati ai viaggiatori costretti sempre più a servirsi degli scali di Pescara e Termoli. Nel suo intervento sottolineate le peculiarità turistiche della città, la presenza di un’area industriale di grande rilevanza nella quale operano grandi industrie come la Pilkington e la Denso con un indotto di rilevante importanza e che nella stessa area insiste il porto di Punta Penna che serve anche le industrie della Val di Sangro. Rimarcato, poi, il ruolo che lo scalo ferroviario Vasto-San Salvo riveste per gli oltre 30 Comuni del Comprensorio e per l’utilizzo che ne fanno gli oltre 130 mila abitanti dell’area. Scalo oltremodo declassato e penalizzato ed oggetto di continue eliminazione di servizi e personale. Al termine dell’incontro, che ha visto la partecipazione del Governatore della Regione Marche, Gian Mario Spacca, dell’assessore ai Trasporti Luigi Viventi e di parlamentari e consiglieri regionali delle diverse regioni interessate, è stato approvato all’unanimità un documento congiunto con il quale “si sensibilizzano il Governo Centrale ed i vertici di Trenitalia sull’esigenza dell’immediato ripristino delle fermate e delle tratte ferroviarie sulla direttrice adriatica”. Ai parlamentari eletti nelle quattro Regioni interessate è stato chiesto “di sottoporre al Parlamento un ordine del giorno che chieda il ripristino delle tratte e delle fermate soppresse ed alla Regioni coinvolte di attivarsi rapidamente per il potenziamento della logistica infrastrutturale lungo la dorsale adriatica che, in prospettiva, potrà risultare assolutamente necessaria e strategica in vista della creazione della Macroregione Adriatico-Ionica”.
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