"Un momento duro, faticoso, però finalmente è arrivato. Sappiamo che ci aspetterà un percorso complicato, ma siamo contenti che sia cominciata questa strada, per quanto penosa possa essere".
Lo ha detto il presidente del Comitato delle Vittime della Casa dello Studente a L'Aquila, Antonietta Centofanti, zia di Davide, lo studente universitario tra gli otto giovani che hanno perso la vita sotto le macerie dell'edificio di via XX Settembre nel capoluogo abruzzese, alla luce della vicenda giudiziaria in corso di svolgimento per il crollo. "Ovviamente - ha aggiunto la Centofanti - sull'istanza di rimessione non siamo d'accordo, riteniamo che il processo si debba tenere all'Aquila, perché è qui che si è consumata questa tragedia, è qui che la Procura ha lavorato in maniera molto spedita con grande competenza, nonostante l'assoluta criticità del contesto nella quale operava. Credo sia importante per la città che il processo non venga spostato sia per una questione morale, perché richiama ad assumersi moralmente questo tipo di attenzione, ma anche perché L'Aquila riparte anche dai suoi tribunali che funzionano".