Piazza Barbacani gremita, sabato sera, per un nuovo appuntamento della 24^ edizione della rassegna 'Scrittori in piazza', promossa dalla Nuova Libreria e dell'associazione culturale Liber nella sempre suggestiva cornice dello spazio al cospetto del Castello Caldoresco, al centro di Vasto.
Riflettori puntati sul romanzo di Matteo Trevisani “Libro dei fulmini”, edito da Atlantide. L’autore ha dialogato con il suo editore Simone Caltabellota in un incontro frizzante e particolarmente interessante.
Matteo Trevisani, classe 1986, è nato a San Benedetto del Tronto. Redattore di Nuovi Argomenti, ha scritto racconti e reportage ed è studioso di storia delle religioni, magia, esoterismo.
Il suo primo romanzo, Libro dei fulmini, porta il lettore in una Roma arcaica partendo dal presente nel quale il protagonista, che si chiama appunto Matteo Trevisani come l’autore, va in giro per le strade di Roma in motorino, usa il cellulare, ma cerca un contatto con la Roma sotterranea.
Al centro del racconto c'è un culto che si tramanda, quello dei fulmini. Nell’antica Roma, un fulmine che colpiva la terra era considerato un segno catastrofico. Per questo i sacerdoti compivano una cerimonia di riparazione, sotterravano le tracce del fulmine caduto con tutto ciò che aveva colpito, uomini e cose. Sulla sepoltura ponevano una lapide con la scritta FCS, cioè FULGUR CONDITUM SUMMANIUM, qui è stato sepolto un fulmine di Summano; è questo il primo passo per entrare in contatto con il mondo dei morti e tornare poi tra i vivi.
Matteo Trevisani è il primo esordiente italiano pubblicato da Atlantide per un romanzo definito "fuori dalle mode" e "scritto con la maestria di un grande narratore".