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Zes e infrastrutture: le nuove prospettive per il Porto di Vasto e per l’industria abruzzese

Cosa sono e quali opportunità offrono all’economia del territorio

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“Le Zes sono un’importante occasione di sviluppo economico e di attrazione di investimenti per le aziende. La sfida sarà quella di introdurre fasi di infrastrutturazione dei porti di Vasto e di Ortona per portare beneficio a tutti il territorio”.

Questo ha affermato Giampiero Lombroni, presidente Arap, nel corso del convegno “ZES, nuove prospettive di occupazione per il territorio” che si è tenuto ieri, 17 luglio, presso la Sala “Aldo Moro” di Vasto.

Gli amministratori comunali e regionali, i rappresentanti delle associazioni industriali e sindacali, nonché i tanti cittadini interessati, hanno parlato dell’importanza della zona industriale abruzzese e delle Zes, cioè di quelle aree portuali del Mezzogiorno che beneficeranno di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative, e non solo.

“La nostra regione – ha detto Giovanni Lolli, vicepresidente della Giunta regionale-  è molto industrializzata. Il PIL, nella quota dell’industria, è del 27% e questo dato è superiore alla Germania. Abbiamo, nelle grandi e medie imprese, il 51% degli occupati e ci sono micro-aziende che producono un fatturato di 2 milioni all’anno. Qui certo ci sono i problemi sono più pressanti ma, in generale, la situazione è paragonabile a quella delle regioni centro settentrionali. Quello che manca in Abruzzo sono servizi e infrastrutture adeguate e moderne per cui, in questo, siamo invece paragonabili al resto del meridione.

Il vicepresidente ha spiegato, nel corso del suo intervento, l’iter che ha condotto le due aree portuali, Vasto e Ortona, ad essere ammissibili allo Zes e i vantaggi che ne deriverebbe per le aree industriali e il sistema retro portuale di Ortona, Vasto e del circondario: “noi siamo riusciti con un emendamento ad ottenere una deroga e a metterci dentro i requisiti necessari. Tutti quelli che pensano che ci sia un bando, come se si trattasse di casse del mezzogiorno, stanno commettendo un errore. Tanti chiedono di rientrare, ma lo fanno pensando di ottenere dei finanziamenti. Si tratta di una rete portuale. Non significa avere delle risorse disponibili come un bancomat, ma è una grande opportunità di entrare in un sistema di programmazione per poter fare progetti, per avere agevolazioni, benefici fiscali e credito d’imposta. Stando nelle Zes si ha un canale privilegiato per far andare i progetti lungo una linea spedita. Noi abbiamo due porti, quello di vasto che ha le potenzialità per avere il pescaggio necessario a far attraccare, altrimenti continueremo a farlo a Salerno. Qui c’è la possibilità di avvantaggiare non solo a Vasto, ma l’intera economia regionale. Per fare un esempio, per la Sevel, se il costo del lavoro vale l’11% su una macchina, quanto pesa il costo infrastrutturale di imbarcare la macchina a Salerno? Il fatto di mettere a disposizione un sistema così qui, è un vantaggio enorme per l’economia abruzzese”.

È poi intervenuto anche Luciano Lapenna, presidente dell’Anci: “quello ottenuto è un risultato non scontato. Le Zes sono concepite per le aree forti, non sono la soluzione dei problemi, ma costituiscono una grande opportunità. Chiedo di fare in fretta dato che il governo dirà la sua rispetto alla nostra proposta. Mi fa piacere che si riconosca il ruolo importante del porto di Vasto che ha un piano regolatore approvato ma rispetto al quale non abbiamo visto un grande impegno regionale per quei finanziamenti necessari alla sua realizzazione. Il proto ha bisogno del raddoppio di una banchina. Questo porto ha bisogno di grandi infrastrutture e senza l’aiuto della regione non andremo molto avanti”.

Tra gli aspetti importanti di questa opportunità non ultimo c’è quello della formazione, così come Giuseppe La Rana, direttore di AssoVasto: “lo Zes è uno strumento utile allo sviluppo e per recepire nuove infrastrutture. Noi come associazioni abbiamo attenzionato molto la Zes campana e il suo iter legislativo.

Si tratta di spazi fisici e anche virtuali e ci si auspica l’investimento delle aziende e del ritorno a casa di quelle che hanno preferito delocalizzarsi, soprattutto nel settore agroalimentare. Zes non è solo sinonimo di defiscalizzazione e agevolazioni, ma anche di cultura e formazione e noi ci teniamo a sottolinearlo. Le Zes camminano sulle spalle di persone che hanno bisogno di crescere e di continua formazione”.

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