Metti un po’ di farina, meglio se Senatore Cappelli; metti qualche uovo, meglio del pollaio sotto casa; metti “lu maccarunàre”, immancabile nelle cucine abruzzesi e soprattutto metti una mamma! E così la magia della pasta fatta in casa riscalda una fredda domenica di gennaio.
“Li Ndurcellùne”, pasta tipica della cucina scernese, sono ottenuti da una sfoglia spessa, tirata con arte. Vengono tagliati a mano o con “lu maccarunàre”, l'antico strumento di legno con fili metallici.
La tradizione li vuole conditi con sugo di castrato, ma il loro tipico formato si adatta bene anche ad altri tipi di condimento.
Un tempo le massaie impastavano quasi tutti i giorni e le uova erano spesso un lusso; non seguivano ricette, ma solo il ritmo di braccia e cuore, lo stesso che oggi si può sentire compiendo uno dei rituali più antichi della nostra tradizione.