Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La 'Giornata mondiale delle Vittime dell'Amianto'

Le riflessioni di Ivo Menna (coordinatore regionale Osservatorio nazionale Amianto)

Condividi su:

Il 28 aprile, tre giorni prima della festa dei lavoratori del 1 maggio, ricorre la Giornata mondiale dedicata alle Vittime dell’Amianto che in tutto il mondo ha seminato vittime e tragedie alla classe dei lavoratori costretti inconsapevolmente al contatto con i materiali industriali dove l’amianto era predominante. Un vero genocidio i cui responsabili ancora non vengono colpiti, come nel caso della vergognosa sentenza della Corte di Cassazione che ha assolto i responsabili multimiliardari proprietari svizzeri.

L’amianto, nonostante le chiacchere dei tanti governi alternatisi alla guida del paese, continua a mietere vittime senza che provvedimenti seri dal punto di vista economico del risarcimento alle vittime e vengano adottati comportamenti gravi da parte dell’ente Inps (vedi il caso dei lavoratori ex SVOA di Vasto).

Anzi, siamo addirittura in presenza, nonostante la legge n. 257 del 1992 che ne vieta uso per ogni tipo, da quello industriale a quello civile, di un fatto, e cioè la importazione in questi anni di tonnellate di amianto da India e altri paesi. Sembra che nessun provvedimento per impedire ciò sia stato preso.

Il senatore Felice Casson, con pochi altri senatori, ha posto interrogazioni e ha sollecitato il Governo per impedire questo nuovo attentato alla salute. Nella nostra regione è stata approvata nel 2009 la legge n. 11 del 4 agosto che ne vieta l’uso e imporrebbe lo smantellamento di questo minerale killer che ritroviamo anche a Vasto come copertura di capannoni attivi o dismessi. Da un calcolo approssimativo ma realistico sappiamo che in Abruzzo esistono siti industriali (oltre 600), circa 5000 edifici pubblici con molte scuole, oltre 5.000 edifici privati, oltre 200.000 siti già verificati e censiti contenente amianto, e decine e decini di casi di morte per mesotelioma pleurico e altre patologie correlate come nel caso di Vasto inerente alla ex SVOA i cui ex dipendenti affrontano il calvario della patologia tumorale di asbestosi.

Una domanda ci viene da porre ai responsabili politici regionali, provinciali, locali, circa le misure di individuazione e smantellamento. Collegata a questo dramma vorremmo avere conoscenza della sorveglianza sanitaria per i lavoratori ex esposti e vorremmo conoscere le misure delle Asl delle varie province per dirci cosa stanno facendo al riguardo.

In Italia i dati sono allarmanti: una esposizione di 40 mila tonnellate che provocano oltre 6 mila vittime da amianto e patologie da asbesto correlate. Questi gli effetti del minerale killer! Una forte sollecitazione agli enti che dovrebbero controllare e dare seguito alla legge n.257 del 1992 viene da chi per anni ha dovuto subire in modo inconsapevole una contaminazione che ineluttabilmente lo condurrà ad una vita finale tragica!

La politica in che direzione cammina? Chi sono i rappresentanti parlamentari che si occupano di questa gravissima situazione patologica dai riflessi economici devastanti per le casse pubbliche? Non conosciamo che sporadici casi di parlamentari come l’onorevole Damiano presidente della commissione lavoro e on. Boccuzzi che hanno insistito per adottare misure legislative a favore dei lavoratori contaminati da amianto e dell’on. Casson che spesso ha denunciato i pericoli per la salute pubblica.

Problemi di salute pubblica che si aggiungono ai problemi sociali e del lavoro che marca una disoccupazione oltre il 40 per cento. Problemi sociali che si aggravano e che colpiscono i nostri territori come la desertificazione industriale e la disoccupazione. Nel frattempo come Osservatorio nazionale Amianto di Vasto, continueremo nella opera di divulgazione e informazione, una azione per denunciare pubblicamente le istituzioni che dovrebbero fare opera di prevenzione e tutela della salute dei cittadini tutti.

Condividi su:

Seguici su Facebook