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LO ZONCOLAN E I FISCHI A CONTADOR

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Avere la Maglia Rosa è sempre stata una responsabilità, pochi possono vantare di averla indossata ma quando è cucita sulla tua pelle la devi difendere. Se lo chiedete ad Alberto Contador sicuramente non vi dirà il contrario. Oggi ha preso i fischi, tanti e da tutto il pubblico perché ritenuto il responsabile numero uno dell'eliminazione del passaggio sul Crostis. Sarebbe stato lui ad impedire che la corsa passasse e discendesse da questo punto nevralgico della tappa dello Zoncolan. Ieri sera a ora di cena il "taglio" del Crostis operato dalla Giuria, oggi a colazione il sit-in di chi aveva lavorato per giorni, almeno 150 persone, sulla discesa incriminata. il caffè del mattino porta la nuova sforbiciata al percorso con l’annullamento del Gpm di Tualis. Tutto a poche ore dalla corsa. Il simbolo della maglia rosa coperto dagli insulti di una parte del pubblico dello stadio naturale che un anno fa si trasformò in apoteosi per Ivan Basso, sarà l’immagine che ci porteremo di questo Zoncolan 2011, un trattamento che lo spagnolo non meritiva perché il rispetto per chi lavora è sacrosanto anche se ti chiami Alberto Contador e di professione vai in bici. Alla fine della corsa le voci dei corridori che si presentano nei box della zona mista per le interviste, mentre nuvole nere rovesciano grandine e pioggia fittissima sulle decine di migliaia di tifosi, vengono coperte dagli schiamazzi dei tifosi che urlano e contestano. E’ la scena che in una competizione di cosi grande importanza nessuno si aspetta di vedere. Il racconto della tappa di oggi può partire da Igor Anton che conquista lo Zoncolan, battendo Alberto Contador e un combattivo Vincenzo Nibali. Lo fa sfruttando la sua classe e l’appoggio del connazionale, che non lo insegue mai e non da mai un cambio, prima a Scarponi e dopo a Nibali. Al km 29 c’è un primo deciso attacco del gruppo da cui vengono fuori: Rabottini, Brambilla e Tankink. Sul primo gpm, quello di Monte Croce Comelico, Brambilla precede Rabottini e Tankink. Il gruppo è a 10’05”. Al Passo del Mauria niente è cambiato e posizioni invariate. L’attacco allo Zoncolan vede Rabottini cedere, poi Brambilla che stacca Tankink, quest’ultimo lo riprende isolandosi al comando per un tratto di gara. Dietro la sfida si accende a 7 km dal traguardo, quando Agnoli, gregario di Nibali, concludela manovra dispinta. Scatta per primo Joquim Rodriguez. Trecento metri dopo parte Anton, lo seguono Contador e Scarponi, in testa si forma un quartetto. Kreuziger va in crisi, Nibali procede del suo passo, senza rispondere agli scatti, l’animo è sommesso e il siciliano si rende conto che avrà vita dura sino al traguardo. A poco meno di 6 km dall’arrivo Anton riprova l’affondo, cede Rodriguez, mentre Contador resta passivo alle spalle di Scarponi. A 4,3 km dal traguardo Nibali torna sui due inseguitori e aumenta subito l’andatura: Scarponi cede progressivamente. E arriviamo all’ultimo chilometro, i corridori iniziano a vincere la sfida con loro stessi arrivando in cima allo Zoncolan. Contador scatta due volte staccando Nibali, ma Anton ormai è imprendibile e vince con 33” di distacco sul connazionale in maglia rosa, 40” su Nibali, 1’11” su Scarponi, 1’21” su Menchov. il vincitore del Grossglokner Rujano, è solo 10° a 2’11”, Arroyo 17° a 3’39”, subito dietro a Kreuziger. La nuova classifica generale vede Contador solido al comando, con 3’20” su Nibali, 3’21” su Anton, 4’06” su Scarponi, 5’23” su Gadret.
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