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OSCAR GATTO PIAZZA LA 'ZAMPATA' VINCENTE

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Oscar Gatto trionfa nella tappa di Tropea di questo 94° Giro d’Italia imponendo sotto il traguardo la sua zampata micidiale con cui si è presentato nel mondo professionistico. Il portacolori della Farnese-Neri conduce la sua squadra all’attenzione del grande pubblico. Si era detto che questa era una tappa dedicata a passisti veloci e a veri velocisti, peraltro una delle poche tappe dedicate a queste categorie che già all’avvio di questa edizione erano insorte pesantemente per non aver subito lo stesso trattamento riservato agli scalatori. Poche tappe di pianura significano poche opportunità di venire fuori e farsi vedere, in un momento in cui il ciclismo dovrebbe aver invece bisogno di maggiore visibilità. La partenza da Sapri ha anche avuto il valore di ricordare Carlo Pisacane, un uomo che ha sacrificato la sua vita per il sogno dell’Italia riunita, le cui gesta sono narrate nella “Spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercatini. Gatto si impone proprio nel finale di corsa in una prova in cui è prevalsa la maturità del corridore, che siamo sicuri continuerà a far parlare di se. Il copione viene quindi rispettato in parte: arrivo in volata senza dubbio, scatto nell’ultimo chilometro e bagarre fin sotto il traguardo. A destare stupore era un nome che nessuno avrebbe mai fatto, forse perché tutti si aspettavano un arrivo altisonante. Invece Oscar lascia sbigottiti tutti e soprattutto lascia dietro di sé un certo Alberto Contador, basterebbe questo per capire cosa si è provato all’arrivo. Proprio lo spagnolo crediamo abbia dimostrato a quanti erano scettici di godere di un’ottima forma fisica ed è cosi riuscito a scalare posizioni salendo al quinto posto nella generale, grazie all’abbuono ed ai cinque secondi rifilati al gruppo (in totale, diciassette secondi), la cui volata per il terzo posto è stata vinta da Petacchi. Prima del finale in piena suspence non vi erano state azioni di grande rilevanza, al secondo chilometro dopo la partenza da Sapri erano andati via Giordani (Farnese Vini) e Selvaggi (Vacansoleil) che staccato il gruppo di 10’ hanno pagato forse l’attacco anticipato e sono stati ripresi ai -7 km dall’arrivo. Sotto il traguardo si è invece consumata la grande vittoria della Farnese-Neri: dopo tre curve secche nel finale, caratterizzato da un’ascesa secca al sei per cento di pendenza, Gatto ha piazzato il colpo vincente. Lasciandosi dietro sua maestà Alberto Contador, se questa notte Oscar non dormirà non preoccupatevi sarà solo per l’emozione, e un altro uomo del Giro fornito di un bagaglio di esperienza non indifferente tal Petacchi che sappiamo non aver fatto mistero di sentirsi bene sino a questo momento. Il Giro non dimentica i suoi morti. Ecco perché oggi la carovana rosa ha voluto ricordare con un traguardo speciale la tragica scomparsa degli otto cicloamatori deceduti il 5 dicembre scorso in località Marinella di Lamezia Terme, travolti da un’auto. Mauro Vegni, direttore operativo della corsa rosa, si è fermato a deporre un mazzo di fiori sul luogo del tragico incidente. In queste occasioni si capisce il vero spirito che unisce gli amanti della bicicletta.
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