Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

GIRO 2011, LA NORMALITA' DOPO LA TRAGEDIA

Condividi su:
Wenning è il vincitore della quinta tappa del Giro d’Italia 2011, una tappa - quella da Piombino ad Orvieto - coincisa con la ripresa delle ostilità. Il ciclismo è anche questo, andare avanti senza pensare troppo al passato. Complessivamente 191 km con tre settori di sterrato o come vengono chiamati in gergo “strade bianche”, il tutto lungo un percorso molto tecnico e abbastanza selettivo. Tanto pathos a causa delle ennesime cadute di giornata che ormai stanno falcidiando questo Giro; su tutte sicuramente l’incidente occorso a Tom Slagte della Rabobank che poteva finire in tragedia, per lui solo una Tac di controllo che ha delineato, oltre alle ferite lacero contuse riportate dopo il rovinoso impatto, una frattura in regione orbitaria destra ma con esclusione dell'interessamento del sistema nervoso. Le strade bianche l’hanno fatta da padrone, evocando scene di un ciclismo ormai caduto nell’oblio. La tappa sarà ricordata per la quantità di polvere in cui i re della bicicletta hanno dovuto battagliare, già perché in quelle condizioni va detto che tutti sono campioni, compreso l’ultimo di giornata. Stravolta la classifica generale con Millar che perde la maglia rosa e la consegna nelle mani di Wenning, buona prestazione per gli italiani Pinotti e per il portacolori della Liquigas-Cannondale Vincenzo Nimbali. Nimbali ha dato lustro alle sue note capacità di discesista sulla Croce di Fighine con uno scatto tanto spettacolare quanto significativo di una condizione fisica in netta crescità che presumiamo non tarderà a venire fuori e ad impensierire chi vorrà arrivare a Milano da vincente. Giornata deludente per un sempre giovane Stefano Garzelli la cui manovra di risalita verso il traguardo è stata fermata da una sfortunata foratura che lo ha costretto a rallentare. Sono finiti a terra senza conseguenze anche Cataldo Kiriyneka, Sella, Butler e Millar. Specie Millar si è visto rovinare a terra dopo un contatto con Vincioso, un episodio generatosi anche dal comportamento poco corretto dello spagnolo. Se ci fosse un premio per il corridore più coraggioso dovrebbe essere assegnato a Kohler che scappato in fuga intorno al km 12 dal nastro di partenza, portava avanti senza paura un’azione in solitario conclusasi solamente quando il traguardo di Orvieto iniziava a materializzarsi. Alle spalle di Kohler si sono fiondati e condotto la manovra verso il traguardo Duarte e Serpa e poi tutti big. La fine delle ostilità è cosa nota. LE CADUTE – Aprono un discorso sulla sicurezza di queste tappe che si prevede essere uno degli argomenti più rimarcati dei prossimi giorni. I ragazzi rischiano la vita perché i percorsi tecnici amplificano le difficoltà e le velocità cresco ed esponenzialmente i rischi in corsa. L'olandese Tom Slagte della Rabobank, a circa tredici chilometri dalla fine della corsa, è venuto a contatto con un addetto al rifornimento, sbattendo violentemente a terra. Per un attimo si è rivisto il film dell'incidente di due giorni fa, con i soccorritori che si sbracciavano e chiedevano aiuto. Ma per fortuna tutto si è risolto positivamente. L'olandese è rimasto a terra ferito al volto, ha perso sangue ma è rimasto sempre cosciente. E' stato portato via in ospedale in ambulanza immobilizzato a scopo precauzionale per accertamenti ma se l'è cavata con una frattura allo zigomo e qualche escoriazione. La preoccupazione è stata tanta e lo spettacolo di vedere questi sportivi cadere inizia a tramutarsi in paura fobica.
Condividi su:

Seguici su Facebook