Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Non chiederti cosa Vasto può fare per te, ma cosa tu puoi fare per Vasto!

Condividi su:

Post di Alessandro Obino sulla pagina Facebook 'Sei di Vasto se...'

Avendo aperto un esercizio sulla via principale della nostra città, mi sono trovato di fronte ad un bel problema... Il tratto di marciapiede sul quale si apre il mio ingresso era in condizioni indegne. Le aiuole degli alberi e in generale erano un cacatoio per i cani del quartiere. In una di queste giaceva da un mese una siringa.

Gli alberi stessi del corso, non curati da anni, contribuivano a dare un terribile senso di trasandatezza: rami secchi mai potati, rami stracarichi che arrivano ad altezza d'uomo impedendo quasi il passaggio, aiuole prive e del loro albero e mai ripristinate...

Aggiungiamo poi lo scempio fatto dai posatori di Open Fiber che hanno pensato bene di tesare i cavi da un palazzo all'altro, visto che per terra li aveva già fatti passare la concorrenza...

Mentre sistemavamo il negozio in vista dell'apertura, i miei soci hanno pensato di rivolgersi alle autorità preposte, quantomeno per il problema della siringa giacente da tempo immemorabile. Ovviamente senza alcun risultato.

La settimana scorsa, infine, ho deciso di infrangere le regole (che non conosco, ma sono sicuro che ci sono, perché oramai in questo paese è regolata al centimetro anche la misura dei passi che puoi fare ogni giorno) e ho pulito e sistemato il pezzetto di strada di fronte al mio negozio.

Ho tolto la siringa, ho levato le cacche dei cani (a proposito... ma che cani portate in giro? sono cani o cavalli?), ho lavato e ho messo delle pietre bianche nelle aiuole.

Ho poi spruzzato il dissuasore, ho sistemato due fioriere e ho piantato delle edere per dare un po' di colore e nascondere i tanti cavi che passano in quei punti.

Alla fin fine non ho fatto nulla di speciale. Con un po' di tempo e qualche euro chiunque potrebbe fare una cosa del genere nel pezzo di strada che frequenta di solito.

La cosa assurda è che mi sia dovuto chiedere più volte quanti reati stavo commettendo mentre posavo una pietra o legavo l'edera al suo graticcio.

La bellezza della nostra città è un bene comune. E questo non vuol dire che della sua dignità debba occuparsene "il Comune". Occupiamocene tutti. Facciamo prima e meglio!

Condividi su:

Seguici su Facebook