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Domenica dell'Ascensione 2015

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Oggi la Chiesa festeggia l'Ascensione, solennità che assieme al Natale la Pasqua e la Pentecoste, è fra le più importanti. Il mistero che celebra attualizza come l'umanità di Gesù, mai disgiunta dalla sua divinità, viene assunta nella pienezza della Vita Trinitaria, proprio questo lega tutti noi al cuore di Dio, facendoci veri "figli adottivi" e quindi coeredi di Cristo, nostro fratello maggiore e primogenito dei risorti. Cristo ascende al Padre "per prepararci un posto" e mandarci lo Spirito Santo. Attraverso il suo "salire al Cielo" Gesù Trascende le categorie dello spazio e del tempo facendosi prossimo a tutti noi.

Mc 16,15-20

+In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.+

Tutto il mondo deve essere allietato dalla Buona Novella, questa è la madre di tutte le missioni. Marco usa il termine "creatura": a me piace intendere questa parola come un segno della Volontà Divina che attua la salvezza non solo dell'uomo ma dell'intero cosmo.

+Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.+

La Salvezza è una fonte d'acqua viva che sgorga per chiunque voglia attingerne, solo chi non la vuole ne resterà escluso. Quella di Gesù non è dunque una minaccia ma un accorato avvertimento che sprona l'umanità a desiderare la redenzione con tutto il cuore. Ognuno di noi ha come destino la resurrezione tuttavia c'è la possibilità di rifiutare il dono della Grazia: è il libero arbitrio. Può davvero l'uomo essere così folle da desiderare l'inferno? Anche difronte all'estrema supplica paterna che Dio ci rivolgerà quando appariremo davanti a Lui? Questo è un mistero che la nostra fragile ragione deve rispettare.

+Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno»+

Gesù preannuncia le primizie della Pentecoste. Dio gioca meravigliosamente con le coincidenze, la Pentecoste infatti, oltre a essere la festa della Torah (la Legge di Dio) è il giorno in cui si rendeva grazie al Cielo per il nuovo raccolto attraverso l'offerta delle primizie. I "miracoli" sono infatti i primissimi segni del Regno di Dio, eventi eccezionali che con l'avvento definitivo del Messia saranno l'ordinarietà: la morte sarà sconfitta, ogni malattia sarà sanata, tutto il cosmo loderà Dio, no ci saranno guerre o disastri naturali. Questi segni servono inoltre a farci capire che Dio è in mezzo a noi e che Cristo continua a camminarci accanto.

+Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.+

Gesù scompare dalla vista degli occhi ma continua a farsi sentire nei cuori. Possiamo continuare a sentire le sue parole nei profeti che ancora invia e invierà fino alla fine dei tempi.

+Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.+

Ascendendo al cielo e con la Pentecoste, Gesù ha cancellato dai cuori dei suoi discepoli quel senso di abbandono che li attanagliava dal giorno della sua passione.
Gesù non ci ha lasciato soli, se lo vogliamo Lui verrà a rispondere a quello strano e irriducibile senso di solitudine che agita il cuore di ciascuno.

Felice Ascensione.

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