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L'ultimo posto

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+In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.+

Gesù attraversa la terra che lo ha visto crescere, il paese che ha amato, segretamente, come se fosse un ladro o un brigante. lo fa di proposito per impartire nel miglior modo possibile l'insegnamento più difficile. La gloria del Messia non si sarebbe manifestata come essi si aspettavano, ma in modo diverso anche superiore a tutte le loro aspettative ma passando attraverso la completa e totale sconfitta umana rappresentata dalla Croce. I discepoli erano incapaci di accettare la realtà a cui Gesù li stava preparando, tanto che rifiutavano di accogliere e comprendere quello che tentava di dirgli, manifestando ciò attraverso il mutismo.

+Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».+

Il Cristo aveva parlato loro di Croce e quindi anche di spoliazione e perdita della dignità umana, di condanne e di tortura, ma i discepoli continuavano a interpretare a modo loro il messaggio di Cristo. Già si vedevano trionfare accanto al loro re e messia, annoverati fra i santi profeti come gli eroi dell'epica biblica, tutte cose che si avvereranno ma non attraverso il sentiero che questi immaginavano di seguire. "Chi sarà il più grande?" si chiedono, "Chi avrà più gloria?", "Con quali imprese la conquisterà?". Gesù, avendo conosciuto i loro discorsi, li chiama a se per dirgli ancora una volta che la strada del Vangelo passa per la Croce, ovvero non per la gloria, ne per il plauso delle folle. Il Vangelo è l'annuncio di una rivoluzione spirituale e umana che cambia la gente dal di dentro e scioglie le redini attraverso cui Satana e i potenti sottomettono gli uomini, per questo chi lo predica sarà odiato e perseguitato. Ecco perchè più coerenti al Vangelo si vuol essere tanto più bisogna prepararsi alla condanna della Croce. Chi vuole porsi al di fuori di un sistema corrotto deve accettare di sedersi all'ultimo posto della società, nell'angolo dei dissidenti, dei diversi, degli emarginati.

+E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».+

L'idea che c'era allora dei bambini era molto diversa da quella che abbiamo oggi, per cui tutti ce ne facciamo difensori e garanti. Il fanciullo non era nessuno, non aveva voce in capitolo, le sue richieste erano in massima parte ignorate, proprio come quelle del vero profeta che si pone al di fuori della struttura socioculturale e dalle tradizioni, per contestarne i difetti e i controsensi, diventando così la speranza di un passo avanti verso un mondo migliore, così come lo è ogni nuova vita che viene concepita.

Felice Domenica.
 
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