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La via della Gloria

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+In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?».+

Il Cristo è colui che definisce il "servire" facendolo coincidere con il verbo "amare" e diventando egli stesso paradigma e modello di ciò che predica. Ecco perchè risponde così prontamente alla domanda dei due discepoli proprio come farebbe un servo. Tuttavia colui che ama, pur essendo capace di spendersi totalmente, non farebbe o darebbe mai qualcosa che possa nuocere a coloro che sono i destinatari del suo amore. Ecco perchè Dio non esaudisce meccanicamente le nostre preghiere e a volte ci fa percorrere vie diverse da quelle che vorremmo, la sua azione provvidenziale è finalizzata al nostro bene.

+Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».+

Probabilmente i due apostoli non avrebbero mai fatto quella domanda a Gesù se avessero saputo per quali vie sarebbe passata la "Gloria" di cui parlavano. Il "trono" affianco al quale volevano sedersi era la Croce. Non ci sarebbe stato un corteo trionfale, ne petali e canti che riempivano per loro le vie di Gerusalemme ma una grandine di sputi e di insulti, non un incoronazione regale ma la sua crudele parodia: un diadema di rovi dalle spine spietate, non uno scettro simbolo di potere sconfinato ma una volgare canna. Tuttavia sappiamo bene che in seguito alla sua resurrezione tutti gli apostoli seguiranno il Maestro sulla via del martirio, tranne Giovanni che comunque morirà esiliato ed emarginato in età avanzata, nelle miniere dell'isola di Patmos fra privazioni e sofferenze. Tuttavia era ancora lontana la loro ora e i dignitari del "regale corteo" sarebbero stati due ladroni, gli ultimi fra gli ultimi, uomini condannati non solo alla morte corporale ma anche a quella dell'anima, perchè proprio questo significava la crocifissione: annientamento totale, fisico, psicologico e spirituale, ma proprio dal luogo della distruzione dell'uomo Dio ottiene, a caro prezzo, la sua redenzione.

+Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».+

E' interessante notare come Gesù definisce i "potenti" servendosi del termine "considerati", quando avrebbe semplicemente potuto dire "coloro che sono i governanti". Sembra quasi che egli voglia affermare che il loro potere sia fittizio e fragile. Infatti i regni di coloro che dominano con la violenza, i soprusi e i raggiri, non durano a lungo e i loro "leader" finiscono presto vittime dei loro simili. Il Cristo vuole preservare i suoi amati discepoli da questa fine e indirizzarli verso il sua autentica regalità, quella fatta di servizio e nutrita dall'amore piuttosto che dal desiderio di gloria, ricchezza e potere. L'uomo che Giacomo e Giovanni avevano scelto di seguire non avrebbe mandato loro a morire, come uno dei tanti vanagloriosi condottieri che affollano le cronache di storia, ma, al contrario, avrebbe dato la sua stessa vita per salvarli.

Felice Domenica.
 
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