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Maschile e Femminile gli aspetti diversificati e complementari di un'unica realtà

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« Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati » (Gn 5,1-2).

“E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?».  Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».  Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».  Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.  Sicché non sono più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10, 2-9).

Sia i versetti di Genesi 5, 1-2 che Marco 10, 2-9 rivelano, a mio avviso, una grande verità sulla creatura umana. Quello della profonda complementarietà che esiste fra uomo e donna. Nel  progetto originale  di Dio c'è subito l'intenzione di voler creare un'unica realtà: quella umana, fatta della sua duplice  dimensione, maschile e femminile, desiderando che fra di esse ci fosse una perfetta armonia simmetrica. Sarebbe folle non dire che questo progetto non è stato rispettato nel corso della storia dell'umanità.

Quella che doveva essere una simmetria armonica ha finito con l'essere invece il suo contrario: una relazione abnorme che ha ferito la vocazione originaria dell'uomo e della donna ad essere "una sola cosa". Tuttavia questo può essere detto solo riguardo all'organizzazione della società, mentre ci piace pensare che siano stati tanti i casi di quelle coppie fra cui c'è stato sincero e reciproco amore. Tanti e troppi sono stati i casi in cui l'uomo, approfittando della sua superiore forza fisica e dei vantaggi che l'organizzazione maschilista della società gli assicurava, ha tradito oltre che la Volontà Divina e la sacralità della dignità umana, anche se stesso e la sua felicità.

Chi maltratta una donna ferisce anche se stesso perchè si maledice, cioè si mutila della sua vocazione a completarsi con la dimensione femminile. In molti paesi occidentali il processo di emancipazione femminile ha raggiunto grandi traguardi, tali risultati sono stati conquistati non senza enormi sacrifici da parte delle donne. Ora l’uomo e la donna devono ricostruire il loro modo di stare insieme alla luce degli errori commessi in passato ma soprattutto del modello d’amore che ci è proposto in Cristo Gesù, quello in cui ci si dona reciprocamente senza riserve e senza ambiguità, nella piena consapevolezza di ciò che insieme sono chiamati ad essere, una sola carne.

 
 
 
 
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