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Pellegrini nella chiesa di Santa Maria Maggiore per conoscere la reliquia della Sacra Spina

Meta religiosa in un tour organizzato da un'agenzia viaggi abruzzese

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Trecentotrenta pellegrini hanno “invaso” domenica mattina in maniera pacifica la chiesa di Santa Maria Maggiore a Vasto per partecipare ad una celebrazione eucaristica presieduta da mons. Decio D’Angelo, parroco emerito.

 

Il gruppo è stato organizzato dall’Agenzia Napoleone Viaggi di Ortona che ogni anno, la prima domenica di avvento, sceglie una metà religiosa. Sono invitati tutti i clienti che utilizzano l’azienda ortonese per i loro viaggi di piacere o religiosi. E’ un’iniziativa portata avanti da 32 anni da fondatore dell’azienda, Tommaso Napoleone, e ora ripresa dal figlio Roberto. Un pellegrinaggio continuo che ha portato in questi decenni migliaia e migliaia nei principali luoghi della fede in Italia e all’estero.

 

“Lo scorso anno – commenta Roberto Napoleone – siamo stati a Loreto quest’anno abbiamo voluto scegliere Vasto e la Sacra Spina che si venera nella chiesa di Santa Maria Maggiore. E, come vede, vengo anch’io con la mia famiglia a conclusione delle nostre attività dell’anno lavorativo”. I 330 turisti sono giunti a Vasto con 7 autobus ed hanno avuto modo di apprezzare anche la cucina vastese. Un cammino di fede anche per conoscere meglio i luoghi della fede nelle diverse diocesi abruzzesi. A spiegare le bellezze contenute nella chiesa di Santa Maria Maggiore è stato il parroco, don Domenico Spagnoli.

 

La reliquia della Sacra Spina è di particolare interesse perché si ricollega alla Corona di spine che la tradizione riconduce alla passione di Cristo. Corona recuperata e poi donata da San Luigi alla Cattedrale di Notre Dame di Parigi. Nel corso dei secoli furono tolte non poche spine per essere donate a Chiese e Santuari per ragioni meritorie particolari, come Pisa, Roma, Vicenza. Il privilegio della donazione toccò anche alla Chiesa di Santa Maria Maggiore di Vasto. La Sacra Spina è legata direttamente alla famiglia d’Avalos e, in modo particolare, a Ferrante Francesco II d’Avalos che, in coincidenza con il Concilio Ecumenico Tridentino (1545-1563), quale delegato del re di Spagna Filippo II, ebbe in dono la Spina con bolla del Pontefice Pio IV che ne certificava la donazione straordinaria. La bolla papale, purtroppo, andò distrutta in un incendio divampato nella notte del 14-15 giugno 1645. Miracolosamente, la Sacra Spina rimase indenne grazie alla temerarietà di uno schiavo turco che, sfidando coraggiosamente le fiamme, riuscì a raggiungere la nicchia, ove era custodita, e a portarla in salvo, ricevendone, come premio, la libertà.

 

Tale evento, ritenuto prodigioso, è raffigurato nella grande tela ad olio del 1857, situata sulla volta della navata centrale ed eseguita dal vastese Andrea Marchesani. La festa della Sacra Spina, venerata dai fedeli con immutato fervore e dedizione, si celebra il venerdì antecedente la Settimana Santa, giorno in cui la reliquia viene portata in solenne processione per le vie della città.

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