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RICONQUISTA DEL CALCIO PROFESSIONISTICO: VANTO, ORGOGLIO E SODDISFAZIONE PER LA PRO VASTO DI PINO DI MEO

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Molti i tifosi che ieri, alla ripresa degli allenamenti della Pro Vasto, hanno accolto festosamente l’arrivo allo stadio Aragona di Ferreyra e compagni, anche per farsi firmare degli autografi. Volti notevolmente distesi, a dimostrazione che i ragazzi del tecnico Pino Di Meo hanno sentito il gravoso compito di cercare di vincere il campionato sino alla fine, fino al rigore trasformato da Mario Bonfiglio in pieno recupero che ha riportato la formazione del presidente Mimmo Crisci nel calcio che conta, senza nulla togliere a quello dilettantistico. Di Meo ha concesso due giorni di riposo ai ragazzi, ma ieri tutti nuovamente in campo perché domenica inizia la poule-scudetto per l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia di serie D, vale a dire lo scudetto dei dilettanti. Le nove squadre che hanno vinto i rispettivi gironi, sono state divise in tre per girone: nel raggruppamento 2 troviamo Pro Vasto, Sporting Lucchese e Crociati Noceto. Le prime due si incontreranno proprio domenica all’Aragona con inizio alle ore 16. Ieri sera si sono incontrati tutti con il presidente Crisci e domenica è prevista una festa al Palace Hotel che coinvolgerà la squadra, lo staff tecnico, i collaboratori e i dirigenti biancorossi. Oggi, frattanto, con inizio alle 16 all’Aragona, è prevista un’amichevole tra la Pro Vasto e una formazione amatoriale composta prevalentemente da tifosi. Insomma, in un modo o nell’altro, la festa continua alla faccia, perché no, di quanti, sodalizi compresi, gettano ancora ombre sull’entusiasmante cammino che ha portato la compagine abruzzese al salto di categoria. La Pro Vasto ha vinto sul campo, altre squadre hanno cercato la strada che portava in Seconda Divisione magari con sistemi poco edificanti per lo sport in genere. C’è, addirittura, chi andrà in Lega per dire chissà cosa, magari senza aver prima visionato i filmati delle ultime partite che lo interessano. Bisogna anche saper perdere e non è sempre vero che i soldi risolvono tutto. La Pro Vasto, almeno negli ultimi anni, ha dimostrato di non avere santi in paradiso, pardon, in Lega, anzi, gli Organi Federali si sono anche accaniti e la dimostrazione si è avuta con le squalifiche inflitte all’allenatore Di Meo e al giocatore Fiore all’indomani del match di ritorno contro il Casoli. Dal canto suo, il presidente Crisci ha chiesto, e forse ottenuto parzialmente, che a dirigere le ultime cinque partite fossero delle terne all’altezza, di categoria superiore, affinché non si facessero influenzare dalla piazza o condizionare dalle situazioni. Vasto e i suoi tifosi non potevano sopportare di vedere la propria squadra ancora in serie D: sono stati accontentati grazie ad un tecnico che è andato oltre i suoi compiti inizialmente affidatigli e ad un presidente che non si è mai arreso, nonostante le critiche che ha dovuto sopportare per lunghi mesi. La promozione ha messo le cose a posto, o quasi, comunque è stata la rivincita di chi ha creduto da subito e fino all’ultimo secondo in un gruppo semplicemente favoloso. L’augurio è che escano allo scoperto quanti si sono tirati indietro quando Crisci ha chiesto l’aiuto, urlando pure, per non far scomparire il calcio a Vasto. La società deve diventare grande e solida.
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