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Iannone: "L'ingiustizia più grande"

"Soffro come di più non potrei". Il pilota vastese dell'Aprilia commenta la sospensione di 4 anni decisa dal Tas

redazione
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"Ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni... perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia.

In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto... la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo".

Così Andrea Iannone, in un post su Instagram, commenta la sentenza di condanna a 4 anni per la vicenda doping che lo ha interessato. Il pilota vastese dell’Aprilia era stato sospeso a dicembre ed aveva fatto ricorso nella speranza che la condanna per la presenza di drostanolone ad un controllo del novembre 2019 potesse venire cancellata, al contrario si è visto infliggere una pena sensibilmente più pesante (sospensione fino alla fine del 2023) che rischia seriamente di mettere fine alla sua carriera.

Anche l'Ad di Aprilia Racing Massimo Rivola si è espresso contro la sentenza di ieri del Tas: “Le sentenze si rispettano e si accettano anche se molti elementi di questa decisione destano perplessità, anche dal lato prettamente scientifico. Non siamo pentiti di essere rimasti vicini ad Andrea e, anzi, gli siamo vicini anche in questo momento. Questa vicenda, con i suoi tempi così lunghi, ha danneggiato pesantemente Aprilia Racing e le nostre strategie per questa e le prossime stagioni, ora però dobbiamo guardare avanti e abbiamo il dovere di trovare velocemente una soluzione di alto livello, che sposi il progetto iniziato con Andrea e che ci permetta di continuare la nostra crescita, che c’è ed è evidente”.

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