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Vincenzo Dipierro dà l'addio al basket giocato. Il saluto della Vasto Basket: "Grazie maestro!"

Nove brillanti stagioni con il club biancorosso. Resterà come preparatore atletico e con altri ruoli in società

redazione
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“Come in tutte le cose – si legge in una nota della Vasto Basket – c’è un inizio ed una fine. Come nei migliori sogni, ognuno di noi, vorrebbe che la fine dello stesso non arrivasse mai. Magari è proprio quando si sognano le sue magiche incursioni, le sue bombe da tre, i suoi urli in mezzo al campo che arriva il maledetto risveglio. Prima o poi sarebbe arrivato il momento di dire “stop” e quel momento è arrivato".

Così il club biancorosso annuncia l'addio al basket giocato di Vincenzo Dipierro, giocatore tra i più rappresentativi della squadra vastese della palla a spicchi negli ultimi anni.

"Il maestro - si legge ancora nel comunicato - si congeda, si sveste della numero 7 e lo fa nel migliore dei modi: con un campionato appena vinto, il quinto per la precisione. Già, perché in bacheca il maestro ha ben 5 promozioni, 1 Coppa Italia e 1 Titolo da Mvp. Pura accademia. La sua vincente carriera parte dalla sua Potenza: anni e anni di B2 per poi scendere in C1 a Gragnano dove ottiene subito la promozione diretta (in B2) conquistando il cuore dei tifosi. Subito dopo approda a Melfi e anche lì, al primo anno, vince e e va in B2. Il cuore è il cuore , si torna a Gragnano (dove rimarrà per lunghi 4 anni di B) ancora per vincere: questa volta mette in vetrina una Coppa Italia più il titolo da MVP: mica noccioline. Nel 2008 arriva a Ruvo di Puglia per poi tornare a Potenza dopo due anni.

2010/2011, il maestro arriva a Vasto dopo il fallimento di Taranto e inizia la nostra lunga storia d’amore: Vincenzo conquista tutto e tutti, diventa l’uomo simbolo di questa società. Indimenticabile la finale con Campli, con una mano rotta lui è lì, sempre lì, lì nel mezzo… come direbbe il grande Liga. Vince ancora, è il quarto titolo! Vincenzo è l’idolo dei più piccoli, diventa un tutt’uno con i nostri colori, è sinonimo di sacrificio dedizione e leadership: le sue riconferme diventano solo ed esclusivamente una formalità. L’ultima canotta da vestire doveva essere quella biancorossa … è cosi è stato. Dopo gli anni bui della retrocessione dalla serie B il maestro non si perde d’animo, si carica tutti sulle spalle e riparte la scalata durata 3 anni di C silver per poi tirare il freno non appena conquistata la sua quinta promozione (in C Gold).

Basta: ora è il momento di fermarsi.

Lascia il basket soprattutto perché ha altri obiettivi da perseguire nella vita: tra non molto diventerà osteopata e in questo momento lo studio gli assorbirà tanto tempo. A 18 giorni dai 40 anni, dopo 4.000 punti messi a segno (nell’ultimo decennio) in tutte le retine d’Italia, Vincenzo appende la sua canotta al chiodo, quella magica numero 7 che si accosta ai migliori giocatori di sempre della storia recente del nostro sodalizio. 
Già, Vincenzo è da portare in trionfo, Vincenzo se lo merita perché ha dato tutto quello che poteva ai nostri colori ed è giusto che si accosti a personaggi illustri come l’indimenticabilecapitan Desiati. Vincenzo rimarrà all’interno della società, continuerà a ricoprire il ruolo di preparatore atletico oltre altri ruoli societari che il presidente Spadaccini gli assegnerà. Vincenzo non scenderà più sul parquet ma sarà sempre con noi perché il realtà lui è parte di noi.

Il lungo viaggio con la palla in mano è terminato e per i nostalgici qualche piccola lacrima scenderà.

Grazie Vincenzo, grazie Maestro, grazie Zio Enzo. La tua Vasto Basket“.

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