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La cultura di Shaolin nell'incontro a Vasto con il Maestro Shin Yan Hui

'Sudore, sangue e tempo fanno il Kung Fu' rimarca il monaco guerriero

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'Sudore, sangue e tempo fanno il Kung Fu'. Queste le tre condizioni che differenziano l'arte del combattimento da un semplice sport, secondo il Maestro Shin Yan Hui, monaco guerriero di trentaquattresima generazione che ieri pomeriggio ha incontrato giovani e meno giovani, appassionati e curiosi presso il Centro di aggregazione giovanile del quartiere San Paolo, dove è stato presentato dal presidente della Consulta Giovanile, Francesco Del Viscio, e dalla presidente della sede locale della Shaolin Quan fa, Enza Giangiacomo.


Dopo una breve esibizione con la catena, il Maestro Shin Yan Hui ha richiamato vari e interessanti spunti di riflessione sul mondo delle arti marziali, cercando di sfatare quei 'miti' ampiamente consolidati dal cinema: "Vedete salti alti, movimenti veloci, ma questo è solo apparenza del Kung Fu, che invece è per prima cosa una disciplina etico-morale. Se la cultura Shaolin continua a resistere da più di 1500 è proprio perché non è moda o spettacolo".


A seguire, il Maestro ha esposto molti dei pregi del praticare  le arti marziali, dai benefici fisici a quelli psicologici, anche in compensazione di uno stile di vita divenuto ormai troppo sedentario per bambini e adulti. "I risultati, però - ha tenuto ribadire il maestro - arrivano solo con forza di volontà e allenamento continuo. Sudore. Sangue. Tempo. E non sono mai risultati definitivi, ma è sempre una continua tensione al miglioramento".


Durante la manifestazione sono stati anche consegnati i diplomi ai ragazzi che hanno seguito il corso della Shaolin Quan fa, mentre in coda all'evento è stato proiettato un video su questa suggestiva cultura che l'Unesco ha dichiarato patrimonio mondiale dell'Umanità.

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