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Truffa alla Asl per trasporto malati e controlli rafforzati sulle auto di grossa cilindrata

Guardia di Finanza del Comando provinciale di Chieti e Nucleo di Polizia Tributaria in azione

a cura della redazione
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Somme indebitamente incassate per il trasporto di malati, in convenzione, dal domicilio di questi ultimi in ospedale. E' per questo che i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Chieti, dopo un'articolata indagine, hanno denunciato all’autorità giudiziaria 2 persone per il reato di truffa ai danni dello Stato.

 

Nel loro confronti le accuse si riferiscono ad un indebito incasso di una somma di oltre 235.000 euro. "La frode scoperta - sottolineano in una nota le fiamme gialle teatine -, dopo l’esame di copiosa documentazione contabile acquisita, è consistita nell’accertare l’emissione di fatture irregolari da parte di una cooperativa che", in convenzione con l’Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, "provvedeva al trasporto di pazienti dal proprio domicilio al presidio ospedaliero (di Chieti, ndr.) previsto per far eseguire prestazioni sanitarie. Sulla base della convenzione l’Asl rimborsa un forfait per un primo chilometraggio ed una maggiorazione sui restanti chilometri percorsi. Nello specifico la cooperativa fatturava un chilometraggio diverso e maggiorato rispetto a quello effettivamente percorso".

 

Verifiche rafforzate, poi, da parte della Guardia di Finanza, nei confronti di possessori di autoveicoli di grossa cilindrata. "Degli oltre 5.000 autoveicoli immatricolati in provincia di Chieti nell’ultimo biennio - si continua nella nota -, circa 500 autoveicoli sono di grossa cilindrata e di notevole valore economico. Dalla disamina dei proprietari di questi 500 autoveicoli, è stato accertato che 8 ditte individuali, intestatarie dei mezzi, sono risultate evasori totali, 62 persone fisiche dichiarano un reddito non in linea con il loro tenore di vita e 31 soggetti non presentano alcuna dichiarazione pur essendone obbligati. Sono in corso indagini tendenti ad accertare eventuali ed ulteriori responsabilità", concludono i finanzieri, coordinati dai colonnelli Paolo D’Amata e Gabriele Miseri.

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