Un nuovo scenario all'orizzonte per il calcio biancorosso? Possibile. Partiamo dall'inizio: si dice che tre indizi fanno una prova... Ieri all'Aragona, per la terza domenica in un recente periodo di tempo, era presente in tribuna Oberdan Biagioni, un rispettabilissimo passato da calciatore con esperienze a Cosenza, Foggia e Udinese (con queste ultime due squadre 60 presenze e 8 gol in serie A) ed ancora Fidelis Andria, Brescia, Pistoiese, Crotone ed altre squadre ed una carriera da allenatore tutta da vivere. Attualmente è senza panchina, aveva iniziato nell'Andria in Prima Divisione (dopo le guide tecniche di Tivoli e Terracina) ma l'esperienza non è andata a buon fine. Nelle prime due occasioni di 'tappa' a Vasto era accompagnato da alcuni familiari. Ieri, con lui, c'era un giovane direttore sportivo, Gianluca Torma e anche due imprenditori romani che potrebbero diventare i futuri proprietari della Pro Vasto. La trattativa è in piedi. La gestione del presidente Mimmo Crisci potrebbe arrivare presto alla conclusione. La squadra, intanto, è chiamata quanto meno a centrare l'obiettivo della salvezza nel resto di questa stagione in sofferenza. Non semplice, alla luce di un cammino balbettante e a ostacoli che continua a far palesare difficoltà e disagi di un gruppo che appare ancora troppo fragile e senza la giusta personalità sul campo. La sconfitta di ieri contro la Sangiovannese ha fatto riprecipitare Digno e compagni in zona play out e a sei partite dalla conclusione la situazione è tutt'altro che tranquilla, anche perché pure l'ultimo posto, quello della retrocessione diretta è tornato ad una soglia davvero insidiosa (appena tre punti).