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“Hai lasciato una traccia indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di incrociare i tuoi passi”

Nuovo lutto nel mondo della cultura, scomparso Remo Vinciguerra. Il ricordo della professoressa e scrittrice Annalisa Giuliani

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Può apparire impossibile e inconcepibile nell’epoca delle grida, delle autocelebrazioni, di una sorta di spietato darwinismo sociale che impera ed impazza ovunque, di ego ipertrofico in qualsiasi salsa di laqualunque che si erge su piedistalli social e sociali. Anche, se non soprattutto, se nulla ha da trasmettere e donare. Ma esistono persone che, invece, trasmettono tantissimo, tutto e di più, che non si affermano con protervia e arroganza ma è la vita che parla e dona. Persone dall’animo gentile ed umile, capaci di andare dritti al cuore, di entrare in punta di piedi per donare un concerto bellissimo, una sinfonia continua che scalda l’animo e le vite. 

È partito per l’ultimo grande viaggio il maestro Remo Vinciguerra, un nuovo terribile lutto nel mondo della cultura della nostra provincia (e non solo, perché persone come lui sono patrimonio dell’umanità intera) dopo il professor Emiliano Giancristofaro. Tra le innumerevoli occasioni negli anni possiamo ricordare, nel nostro territorio, che è stato diverse volte ospite e protagonista di eventi organizzati dall’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo di Casalbordino. Le foto di quest’articolo, ripescate dagli archivi dell’associazione, documentano la partecipazione di Remo Vinciguerra alla premiazione dell’estemporanea di pittura 2003. Premiazione tenutasi presso l’auditorium comunale di Casalbordino intitolato ad un altro grande maestro di musica che ci ha lasciato, Tito Molisani

 Remo Vinciguerra è stato compositore raffinato, maestro per generazioni e generazioni di alunni a cui ha trasmesso e donato passione e conoscenza, persona generosa e di alta cultura. Riassumere in un articolo tutta la sua straordinaria vita è impresa titanica, forse impossibile. Gli omaggi e la commozione che hanno pervaso tanti ambienti delle istituzioni, del mondo del volontariato, della cultura e della musica sono testimonianza di quel che è il maestro Vinciguerra è stato. Omaggi e commozione che raccontano la vita del maestro Vinciguerra più di qualsiasi narrazione enciclopedica. Lasciamo, quindi, alle parole e alle emozioni della professoressa Annalisa Giuliani, scrittrice e docente presso l’Istituto Agrario Ridolfi di Scerni, il ricordo e il racconto. 

Erano gli anni della bella estate. Quelli in cui la politica diffondeva musica, arte e bellezza nella geografia della provincia anche quella più remota e dispersa tra i calanchi e le montagne. Era la bella estate della giovinezza quella che aveva il profumo della salsedine nei capelli, il sapore dei gelati alla crema e cioccolato, la leggerezza dei sogni e delle note del pianoforte del Maestro Vinciguerra. 

Seguivo il quintetto jazz in quei posti nascosti tra i meridiani e i paralleli, eravamo i primi ad arrivare perché la sezione ritmica ha bisogno di tempo per essere sistemata. Gli altri musicisti arrivavano insieme, belli freschi e rilassati. Di fronte alle lagne di Mario, l'ironia del Maestro non tardava: "potevi imparare a suonare il sax...guarda come sta fresco Enrico!!"

La stessa ironia che diventava allegria incontenibile che straripava sul tavolo della cena a fine concerto, quando cercava di ordinare la salsiccia di fegato per il musicista vegetariano, o scherzava sulle doti extrasensoriali di Alfredo che cercava di indovinare la bontà del cibo con gli occhi e con il naso, e a quell'espressione interdetta rispondeva "e magne!!!"

Era così Remo, un Maestro indiscusso non solo nella musica, un compositore di bellezza sui fogli pentagrammati e un compositore di allegria e ironia nella vita. 

In quelle piazze il vociare dei bambini, le chiacchiere delle comari, i passi dello struscio dei ragazzi, l'abbaiare dei cani o il suono monocorde del cuculo sui tetti improvvisamente si fermava. Il tempo rimaneva sospeso quando le mani del pianista cominciavano a danzare sul bianco e il nero dei tasti.

La musica ha la magia di accordare l'anima e i sogni, ha il potere di far vibrare le corde più profonde, di rivestire di meraviglia il mondo.

Remo ci ha insegnato la musica e la bellezza e L'amicizia che sa nutrirsi di allegria e leggerezza e di futuro. "Ci rivediamo alle feste di settembre, per una mangiata e per suonare ancora insieme", così hai salutato i tuoi antichi musicisti del tour in Romania raccomandandoti a Carlo di organizzare un nuovo incontro.

Hai lasciato una traccia indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di incrociare i tuoi passi. Hai lasciato al mondo la bellezza delle tue note. Ed è questo che fanno le anime belle..abbelliscono gli altri e il mondo, sospendono il tempo dentro un punto coronato che racchiude una infinita Bella estate.

Arrivederci Remo e che la tua musica ci sia sempre lieve.

 

 

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