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Dal 3 all’11 settembre a Pescara il Festival Dannunziano

La quarta edizione del Festival sarà dedicata al tema dell'Immaginifico

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Settembre, andiamo. È tempo di… Cultura! Dal 3 all'11 settembre a Pescara si svolgerà la quarta edizione del Festival Dannunziano, quest’anno dedicata al tema dell’Immaginifico. Il programma prevede nove giorni di arte, letteratura, musica, teatro, attività sportive, incontri e dibattiti che animeranno la città di Pescara. 

L’evento, con alla guida Giordano Bruno Guerri, è stato presentato il 29 agosto in Regione con la partecipazione del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, l’Assessore al Turismo Daniele D’Amario, il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri e il Sindaco di Pescara Carlo Masci.

Tra gli ospiti di questa quarta edizione ci saranno Alessandro Preziosi, Achille Lauro, Sergio Cammariere, Beatrice Venezi, Brunori Sas, Enrico Vanzina e Mario Biondi.

Come sottolineato dal Presidente Marsilio, la soddisfazione più densa è quella di un Festival dedicato al rilancio della Cultura e del territorio abruzzese, soprattutto per quanto riguarda la tematica della Transumanza (patrimonio dell’Unesco) tanto cara al Vate.  

Il desiderio, forse attuabile, è quello di prolungare il Festival e aggiungere una o anche due settimane di eventi, attività ed incontri, che permetterebbero l’estensione della stagione turistica fino al mese di ottobre. 

L’auspicio di un intero mese dedicato alla Cultura, nel nome del più risonante poeta delle nostre terre, fa ben sperare nella rivalutazione delle ricchezze d’Abruzzo. Gabriele D’Annunzio, letterato, uomo di poesia e di studi elevati, nutriva sempre, costante, l’amore per la propria terra e per le tradizioni immerso nelle quali era cresciuto. Come dimenticare l’invito “Settembre, andiamo. È tempo di migrare” nell’incipit della lirica “I Pastori”? In un naturale anelito all’armonia, D’Annunzio rappresentava, e tuttora rappresenta, la dinamicità della coincidentia oppositorum: si può essere di cultura restando con i piedi per terra. Il corpo in basso e la mente in alto. Perché il mondo ha più dimensioni, forse alcune invisibili, che grazie all’arte in tutte le sue sfaccettature possono essere colte e vissute. 

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