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Tributo a Ivano Fossati al Teatro Rossetti di Vasto

Incasso in beneficenza all'Associazione Asperger Abruzzo a supporto delle persone autistiche.

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Sabato 21 maggio, al Teatro Rossetti di Vasto si è svolto un concerto tributo ad Ivano Fossati. 

Il teatro era pieno e l’incasso è stato donato all’associazione Asperger Abruzzo ( a supporto delle persone con autismo ) rappresentata dalla presidente Marie Helene Benedetti. 

Promotore ed organizzatore del concerto Francesco Marchesani, cantante degli Eclipse ( Tribute band vastese dei Pink Floyd che ha accompagnato il primo tributo ad Ivano Fossati lo scorso anno ). Stavolta Francesco ha proposto di far parte della serata a un collettivo di musicisti vastesi e lancianesi: Stefano De Libertis ( pianoforte e fisarmonica), Luigi Di Tullio ( pianoforte ), Umberto Cinalli ( basso ), Luca Cinalli ( chitarra ), Davide Furia ( batteria ), Dora Minicucci (voce ), Giampiero Barbati (sax ), Davide Marchesani ( pianoforte ), Giovanni Tabilio ( tastiera ). Ospiti speciali: Marco Salcito ( chitarra classica ) e Auro Zelli ( pianoforte e voce ). Per la canzone “ E non finisce mica il cielo “ eseguita da Dora Menicucci, ha danzato Erika Tana della scuola di musica Danza & Danza academy di Francesca Zacco. Con la scaletta siamo stati trasportati nel meraviglioso mondo di Ivano Fossati, interpretata in modo molto accurato e sentito: 1) Panama  2) Terra dove andare  3) Disincanto     4) Questi posti davanti al mare   5) Una notte in Italia   6) La musica che gira intorno  7) Mio fratello che guardi il mondo   8) La costruzione di un amore  9) Poca voglia di fare il soldato   10) La canzone popolare   11) La volpe 12) I treni a vapore  13) Le notti di maggio  14) Luna Spina  15) E non finisce mica il cielo      16) Il bacio sulla bocca  17) C’è tempo 18) E di nuovo cambio casa  19) Carte da decifrare  20) La mia banda suona il rock  21) Dedicato     Un fuori programma, The sound of silence è stato eseguito da Marco Salcito. 

Hanno caratterizzato il concerto, le voci narranti di Ivana De Leonardis e Roberto Di Virgilio che hanno letto i pensieri di Fossati riguardo la stesura di alcuni testi di canzoni eseguite. Devo dire che mi hanno colpito particolarmente perché sono osservazioni che vanno dritte al cuore! Fossati, parla del viaggio che gli ha cambiato la vita… Ed io lì in platea, con la mia macchina fotografica, a pensare chissà in quale posto bello da fotografare sarà andato… E invece “ il viaggio è stato quello da fermo in cui ha compreso realmente che il tempo scorre.”  Si è proprio cosi, il tempo scorre inesorabilmente, a vent’anni ci crediamo giovani in eterno e respingiamo l’idea di vederci vecchi nel fisico e nella mente, ma Ivano ci dà uno splendido consiglio e cioè quello di piegare il tempo che passa, a nostro vantaggio, lavorando su noi stessi cercando di migliorarci giorno dopo giorno. 

Scrivere una canzone per Ivano è catarsi. La catarsi nell’antica Grecia era il rito religioso magico della purificazione che toglieva al corpo e  all’anima ogni contaminazione. Ogni volta che ne scrive una, immagazzina serenità…”come i cammelli fanno con l’acqua”. Qui arriva il consiglio, facciamo la stessa cosa quando guardiamo un paesaggio o incontriamo e parliamo con una persona, ricaricandoci con la natura ed i rapporti interpersonali. “ Carte da decifrare “ è una canzone sulla paura dei  sentimenti, sul timore di metterli in atto. In questo testo si evince tutta la difficoltà a saper gestire i sentimenti di un amore che possono essere paragonati ad un’auto da corsa…” appena accendi il motore, parte da sola.”  Nel brano “ La costruzione di un amore”, Fossati ci fa capire che il significato dell’amore è cambiato. Una volta si associava alla fuga e al sollievo da una situazione…come continuiamo a vedere nei film. Oggi invece, nella vita reale l’amore corrisponde a una grande fatica! Infatti è sempre più difficile trovarlo e saperselo tenere nel tempo perché fatto di laboriosità, dedizione ed impegno.

Il rischio consiste nel confondere l’amore con la comodità e il suo essere intenso, con la tranquillità… il tutto affievolito dalla coltre della quotidianità.

Foto di Pasquale D’Avino detto Lino (Altre foto sul mio profilo facebook Lino D’Avino)

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