Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Scommesse sportive e casinò: a che punto è l’Europa?

Condividi su:

Quando si parla di gioco d’azzardo, si tocca un tema estremamente delicato e su cui il dibattito, a livello nazione ed europeo, è ancora aperto. La necessità di un confronto è quanto più viva, quanto più si riconosce che al concetto di gambling può legarsi anche il rischio di ludopatia. Da qui, l’importanza di una regolamentazione coerente ed efficace non solo sul territorio nazionale, ma anche a livello europeo.

La normativa in Italia

Il confronto sul tema scottante del gambling va avanti da anni, a livello europeo e nazionale. A livello europeo, la Corte di Giustizia dell’UE, di fatto, ha dato alle singole nazioni facoltà di limitare il gioco d’azzardo – nelle vesti di scommesse sportive e giochi da casinò online o offline – purché la limitazione fosse basata sul desiderio di contrastare la criminalità organizzata e tutelare la salute dei cittadini.

L’Italia ha colto lo spirito di questa delibera e, in quanto tale, ha affidato in primo luogo all’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) la facoltà di concedere e revocare licenze di idoneità a casinò e sale scommesse, dietro ovvio raggiungimento di determinati requisiti di idoneità. Tra questi, si possono certamente elencare:

  • il controllo delle pubblicità, che non devono essere né invasive né aggressive: la regolamentazione della pubblicità del gioco d’azzardo, infatti, risulta il primo passo per l’offerta di un’esperienza di gioco responsabile e sicura, in cui l’utente non si ritrovi invogliato a giocare sempre più spesso e cifre sempre più alte;
  • la verifica degli algoritmi che regolamentano slot e giochi da casinò: ognuno di questi giochi dovrebbe essere governato puramente dal caso; verificare che gli algoritmi non siano truccati è essenziale per accertarsi della sicurezza e dell’onestà della sala da gioco in cui gli utenti stanno registrandosi;
  • La tutela della privacy e della sicurezza degli utenti: ogni portale di gambling o betting online deve garantire transazioni sicure e protezione dei dati sensibili per i propri clienti, così come anche strumenti di controllo che impediscano, ad esempio, la registrazione di utenti minorenni.

La gestione delle licenze è poi passata dall’AAMS italiana all’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), sempre sotto il controllo dello Stato italiano. I parametri verificati dal legislatore restano invariati, ma l’azione dell’ADM si va sempre più concentrando su quel microcosmo di casinò e sale scommesse online che affolla ormai il panorama virtuale dell’utente di internet. È proprio questa crescita esponenziale di sale da gambling a rendere più stringente la necessità di una normativa europea concorde e coerente.

Per una normativa unica europea

La legislazione italiana, resa operativa dall’ADM, si applica ovviamente ai soli casinò e sale scommesse italiani (con dominio .it per quel che riguarda le loro controparti virtuali). In questo senso, anche l’utente del miglior sito di scommesse non aams non può essere tutelato dalla legge italiana, se il portale non risulta autorizzato e munito di licenza ADM, sebbene vi si possa giocare. Sono proprio queste le situazioni che rendono chiara la necessità di una normativa europea unica, che non risulti divisa nelle singole volontà dei legislatori nazionali e che sappia regolamentare in maniera univoca tutto il gioco d’azzardo che si opera sul territorio fisico e virtuale dell’Unione Europea.

Spesso infatti la tentazione del gioco in nero finisce per portare utenti verso portali non registrati su domini italiani, ma su altri domini europei. Questo comportamento può danneggiare il consumatore stesso (che non è tutelato da nessuna autorità statale), così come il sistema fiscale nel suo complesso: una normativa UE coerente ed efficace potrebbe portare alla duplice protezione dell’utente e del gettito fiscale relativo alle attività di betting.

Lo stato attuale delle cose, invece, rende il mondo del gambling un terreno ancora insidioso per l’utente, sia abituale che occasionale: la Raccomandazione del 2014 non è più sufficiente a garantire una corretta e uniforme regolamentazione su tutto il territorio europeo, e il rischio che criminalità, riciclaggio di denaro e ludopatia proliferino negli spazi vuoti continua a essere concreto.

Condividi su:

Seguici su Facebook