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Variante alla Statale 16 in "zona rossa"? La storia invita a riflettere

Nicola D'Adamo, giornalista ed ex consigliere comunale, fa il punto sull'area interessata dagli attuali carotaggi dell'Anas

redazione
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Dibattito sempre aperto sulla questione Variante alla Statale 16 a Vasto e sulla possibilità che venga realizzata nel tratto sottostante il costone orientale della città, attraverso la realizzazione di una galleria o di un viadotto, come da intenzioni dell'Anas.

Nicola D'Adamo, giornalista ed ex consigliere comunale, interviene così su uno degli aspetti attuali della vicenda, i carotaggi in corso da parte di un'azienda incaricata proprio dall'Anas per verificare il tracciato in questione.

"Leggiamo - scrive D'Adamo - che dopo la strada della Diritta innesto SS86, i carotaggi stanno proseguendo su via Fonte Joanna dove c’è il pino. 

Bene. Suggeriamo, nel caso non ci avessero già pensato, di farne altri fra questi due punti, perché è il tratto più fragile dal punto di vista idrogeologico. E vi spieghiamo perché.

Nel 1816 ci fu una disastrosa frana che fece sprofondare a valle tutto il costone da Loggia Amblingh fino alla Ripa dei Ciechi (Centro Conad Pianeta), creando l’attuale dirupo. 

Per quasi un secolo e mezzo non ci furono grossi problemi, ma negli anni ’50 il terreno si mise di nuovo in movimento nella zona centrale come è visibile nel disegno che pubblichiamo. In quella zona furono distrutte cinque case: due negli anni ’50 (di Nicola D’Adamo e Felice Di Carlo), tre negli anni ’60 (di Giuseppe Fiore, Antonio Di Carlo, Luigi Ialacci); e dopo anche l’elegante Villino Cieri con la torretta (vicino al pino di sotto negli anni ’70). Gli ortolani della zona furono costretti a lasciare le loro case e trovare abitazione in città. Successivamente sul PRG l'area in questione fu classificata come "zona rossa" con assoluto divieto di nuove costruzioni.  

Tutta questa ricognizione storica solo per dire che, per capire veramente la consistenza del terreno, è d’obbligo - nel caso non ci avessero già pensato - fare i carotaggi proprio in questa zona, che è quella più compromessa. Ne sanno qualcosa i tecnici che stanno seguendo la riapertura della Costa Contina che si sono trovati di fronte ad una situazione che non certo immaginavano.

Forse dopo i risultati di tali carotaggi l'Anas si renderà conto che conviene cambiare tracciato".

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