Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Fa discutere la foto di un servizio fotografico alla Riserva di Punta Aderci

E’ un luogo da preservare, sito di interesse comunitario per la flora e la fauna o un bellissimo luogo dove tutto è possibile?

Redazione
Condividi su:

E’ stata postata su facebook la foto di un servizio fotografico notturno fatto alla Riserva di Punta Aderci e Augusto De Sanctis, storico attivista ambientale, ha colto l’occasione per fare delle riflessioni su questo luogo.

Anche se a vedere la foto ci sembra una bella cosa, anche se sembra positivo creare eventi in un luogo così incantevole, Augusto De Sanctis ricorda che la Riserva Naturale di Punta Aderci è un sito di interesse comunitario per la flora e la fauna. I fondi che riceve servono a tutelare le specie e gli habitat divenuti sempre più rari a causa dell'invadenza umana. “Luci di notte, persone che si muovono (ai fratini noi bipedi appariamo come potenziali predatori), trampolieri (non gli uccelli, ma gli uomini su trampoli!) nell'area sulla carta più tutelata della riserva. Il tutto in pieno periodo riproduttivo, per giunta. Il paradosso è che tra una fruizione d'assalto e incontrollata di migliaia di persone, corse a piedi con centinaia di persone, concerti e chi ne ha più ne metta, proprio il simbolo della Riserva, appunto il Fratino, non nidifica più da qualche anno a Punta Aderci.”

“Una riserva va fruita in punta di piedi e spiegando perché dobbiamo limitare qualche nostro desiderio, magari legittimo. Illustrare perché bisogna fare un passo indietro davanti a specie altrimenti indifese. Bisognerebbe educare. Quale senso vi è, invece, alla base di queste scelte? Ricordo che i gestori della riserva hanno l'onere e l'onore di gestirla bene per conto della collettività europea, per cogliere gli obiettivi fissati dalle leggi che tutelano gli animali e che vietano in primo luogo il disturbo della fauna e chiedono di preservare e migliorare gli habitat. Non di trasformarli in set.

Ecco, almeno abbiano la decenza di rinunciare ai denari dei contribuenti per gestire l'area protetta, cambiare simbolo e non sfruttare pure gli animali facendoli diventare dei feticci. Altrimenti metteteci un ombrellone oppure un amplificatore come simbolo

Noi continueremo a spiegare e lottare per avere una gestione diversa.”

 

Condividi su:

Seguici su Facebook