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Carenza di organico e attività a rischio, protesta la Polizia Penitenziaria

I sindacati proclamano lo stato di agitazione. Venerdì sit-in davanti la sede della Casa Lavoro-Casa Circondariale di Torre Sinello

redazione
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Proclamato lo stato di agitazione del personale in servizio e organizzato un sit-in di protesta programmato venerdì 30 aprile, dalle ore 10, dinanzi la sede della Casa Lavoro-Casa Circondariale di Torre Sinello di Vasto. In campo le organizzazioni sindacali di riferimento della Polizia Penitenziaria.(Sappe, Sinappe, Osaoo, Uil Pa Pp, Uspp e Fp Cgil).

La nota. I sindacati di Polizia Penitenziaria stigmatizzano le problematiche connesse alla carenza di organico ed alla ridotta capacità degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria di poter assolvere correttamente ai propri compiti istituzionali, aumenta il rischio lavorativo creando disagio ed abbassando i livelli minimi di sicurezza.

Ormai da tempo vengono denunciate le gravissime carenze organiche di poliziotti penitenziari nell’Istituto vastese che si aggira oltre le 25 unità.

Alla carenza organica qui riportata non è stato conteggiato il personale che nei prossimi mesi andrà in quiescenza, senza contare alcune unità di poliziotti che sono costretti a rimanere fuori servizio a causa delle diverse aggressioni subite da parte dei ristretti negli ultimi tempi, nonché per altre motivazioni.  A questo si aggiunge, inoltre, il fattore “età”, in quanto la maggior parte dei poliziotti penitenziari hanno una media di 50 anni ed oltre, con alle spalle 30/35 anni di servizio.

Basti pensare che dal mese di gennaio c.a. il personale ha raggiunto un monte ore di straordinario pari a quasi 10.000 ore accumulate; gli stessi poliziotti
non fruiscono di regolare giorno di riposo settimanale, nonché di congedo ordinario, accumulando in questo modo più di 150 giorni da fruire ad personam (per un totale approssimativo di 7000 giorni). Inoltre, sul piano organizzativo-gestionale, bisogna tener conto della cospicua presenza di soggetti internati (perlopiù con problematiche psichiatriche), nonché delle problematiche correlate all’apertura della sezione Covid.

Questi fatti sono stati denunciati soventemente da parte delle OO.SS. e pertanto continuiamo a lanciare il nostro grido di allarme, affinché l’Amministrazione Penitenziaria Centrale provveda a delle congrue assegnazioni e l’apparato governativo si faccia carico di un serio progetto di assunzioni, visto che in Abruzzo ci sono tanti Istituti nella medesima condizione organizzativa.

 

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