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ESUMATO A SAN GIOVANNI ROTONDO IL CORPO DI SAN PIO

a cura della redazione
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Nel massimo riserbo, la commissione medica ha aperto nella notte, a mezzanotte e trenta, la tomba che accoglie le spoglie di San Pio da Pietrelcina, avviando così l'operazione di esumazione del corpo, che sarà esposto ai fedeli il prossimo 24 aprile. Il tutto è avvenuto davanti a una commissione composta da medici e religiosi sotto la supervisione del vescovo di San Giovanni Rotondo-Manfredonia-Vieste, monsignor Domenico D'Ambrosio, delegato per la Santa Sede per le opere di Padre Pio. Presenti ieri sera anche alcuni parenti del Santo. Fuori il santuario di San Giovanni Rotondo sin dalle prime ore di ieri sera si era radunata una folla di fedeli, diventati oltre un un centinaio quando il vescovo è uscito e, con una certa commozione, ha confermato che la bara del santo con le stimmate era stata aperta. ''Abbiamo aperto il sepolcro di San Pio - ha detto monsignor D'Ambrosio - e abbiamo estratto la prima cassa con tutti i sigilli; io ho verificato i sigilli, li abbiamo rotti e abbiamo aperto la prima cassa, piuttosto arrugginita''. Secondo le prime indiscrezioni, quando Padre Pio venne sepolto c'era dell'umidità che è penetrata all'interno della bara e ha rovinato la cassa in legno. Descrivendo cosa è stato visto subito dopo l'apertura della cassa, monsignor D'Ambrosio ha detto che ''si vedono tra l'altro i piedi, perché sapete che i padri cappuccini vengono sepolti scalzi. Ma non c'è nessun segno delle stimmate''. Inoltre, chiedendo scusa proprio a Padre Pio, il vescovo D'Ambrosio ha anche detto ai tanti fedeli che gli si sono radunati intorno che il corpo ''aveva mani, protette dai mezzi guanti di lana, perfette come se fosse stato da una manicure''. La tomba nella cripta del santuario di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo è stata aperta a circa 40 anni dalla tumulazione, avvenuta il 27 settembre del 1968, quattro giorni dopo la morte. La scelta del massimo riserbo e l'orario assolutamente atipico per l'operazione sono stati spiegati con la necessità di evitare la ressa dei curiosi: già nei giorni scorsi la cripta era stata chiusa alla venerazione dei fedeli, e alle eventuali proteste di contestatori. Proprio ieri pomeriggio un'associazione torinese avrebbe presentato una istanza di sequestro della cripta, per evitare l'esumazione del santo con la stimmate.
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