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Il Censimento Istat 2019: il 50% degli italiani non supera la licenza media

Il 4,6 % è analfabeta, il 16% ha solo le elementari

Redazione
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Il titolo di studio della metà dei cittadini residenti in Italia non va oltre la licenza media: lo dice il Censimento Istat 2019 pubblicato il 15 dicembre. Un altro dato indicativo è quello su chi è in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale: il 35,6%, quindi un italiano su tre. Una percentuale in aumento, ma che risulta ancora in notevole ritardo rispetto alla media dei paesi dell’Unione europea.

Tra gli anziani il 16% è fermo alle elementari e c’è ancora un 4,6% analfabeta

Tra coloro che posseggono i titoli più bassi, l’Istat ha rilevato che il 29,5% si ferma alla licenza di scuola media ed il 16% alla sola licenza di scuola elementare: un dato su cui pesa, inevitabilmente, il fatto che sino a 60 anni la popolazione italiana era in altissima percentuale analfabeti.

Diminuiscono le persone che non hanno concluso il corso di studi, si passa dal 6% al 4,6%. Sono più elevati il numero dei diplomati, 36 % in confronto al 31% del 2011, 14% dei laureati contro l’11% del 2011. Solo lo 0,4% ha raggiunto il dottorato di ricerca, cioè il grado di istruzione più elevato riconosciuto a livello internazionale.

A fine 2019 – si legge nel documento – i cittadini censiti ammontavano a 59.641.488, circa 175mila persone in meno rispetto al 31 dicembre 2018, pari a -0,3% . Un dato che risulta sostanzialmente stabile nel confronto con il 2011 (anno dell’ultimo censimento di tipo tradizionale), quando si contarono 59.433.744 residenti (+0,3%, per un totale di +207.744 individui). Rispetto al 2011, i residenti diminuiscono nell’Italia meridionale e nelle Isole (-1,9% e -2,3%), e aumentano nell’Italia centrale (+2%) e in entrambe le ripartizioni del Nord. Dal censimento inoltre emerge una vera e propria fuga dal Sud con oltre 400mila residenti in meno rispetto al 2011.

L’età media degli italiani si è innalzata nel 2019 di due anni rispetto al 2011 (da 43 a 45 anni) ed è cresciuto l’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra gli over 65 anni e gli under 15 fino al 180%.

In Italia diminuisce la popolazione complessiva ma aumenta quella straniera che nel 2019 ha superato i cinque milioni (5.039,637) grazie a una crescita di 43.480 unità rispetto al 2018. Tra il 2001 e il 2019 gli stranieri sono aumentati di 3,7 milioni di unità. La crescita degli stranieri non è riuscita però a compensare il decremento della popolazione complessiva residente in Italia (-175.185 unità) che, di fatto, equivale a un calo demografico di quasi 220mila residenti autoctoni. Nel 2019 il peso della componente straniera rispetto alla popolazione totale è di 8,4 individui ogni 100 censiti.

 

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