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Abruzzo, 'zona rossa' e scuole: "Si chiudano solo dove ci sono situazioni emergenziali"

La posizione del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri

redazione
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"Si chiude dove serve. Il Dpcm del Governo prevede in zona rossa che le scuole dell'infanzia fino alla prima media devono restare aperte e così deve essere; se ci sono zone dell'Abruzzo che hanno situazioni talmente emergenziali da non poter permettere neanche questo, si chiudano lì".

E' quanto afferma Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, a proposito della prossima 'zona rossa' in Abruzzo e dell'ulteriore inasprimento delle misure per le scuole. A far discutere di più in vista dell'ordinanza che imporrà nuove restrizioni in Abruzzo è proprio il tema delle scuole: il Comitato Tecnico Scientifico regionale ritiene che si debba procedere ad una chiusura totale, andando quindi oltre rispetto a quanto previsto dal Dpcm del 3 novembre.

Sospiri sottolinea: "Bisogna saper pesare le parole nei momenti difficili sapendo che chi non si espone e sta bello zitto mantiene la sua poltroncina ma ahimé io sono di un'altra pasta e visto che in questo mondo impazzito non si lascia modo di confrontarsi e si rilasciano dichiarazioni a carte non ancora firmate allora è giusto chiarirci un punto per volta: il Dpcm - ribadisce - prevede in zona rossa che le scuole dell'infanzia fino alla prima media devono restare aperte".

Per il presidente del Consiglio regionale le scuole vanno chiuse solo dove ci sono "situazioni talmente emergenziali" da non poter permetterne l'apertura.

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