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L'Assistente Educativo: una figura fantasma

Chi è e cosa fa?

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Chi sono gli Assistenti Educativi?

Assistente Educativo, Assistente alla Comunicazione, Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione, Educatore Scolastico: chiamati in mille modi e previsti dall’articolo 13 della Legge 104/92, sono dei dipendenti comunali o di cooperative sociali che forniscono supporto e assistenza agli alunni disabili.
Parliamo quindi di personale che aiuta  nell’ambito scolastico/educativo quei disabili in possesso della legge 104/92 o coloro che hanno problematiche integrative e culturali (BES, DSA, ADHD).
 Non affiancano l’insegnante di sostegno, ma lo coprono nel montante delle ore nelle quali non è presente in classe.
Quella degli AEC Ã¨ una figura importante perché supporta gli insegnanti che spesso non riescono a seguire un tutoraggio del bambino, e svolge un supporto o un aiuto concreto anche per l’alunno stesso

I suoi COMPITI sono principalmente :

•sostenerne e promuoverne  l’autonomia; 

•facilitarne il processo di integrazione  e comunicazione in classe; 

•rendergli accessibili le attività scolastiche (didattiche o ricreative che siano).

Contribuisce alla stesura del P.E.I. (Piano Educativo Individuale) e partecipa al GLH (Gruppo di Lavoro sull’Handicap), collaborando dunque a pieno titolo con gli insegnanti e con tutte le figure curanti di riferimento dell’alunno, con l’obiettivo di co-costruire un progetto didattico, di integrazione, socializzazione e riabilitazione.

E’ dunque chiaro che l’AEC è una figura formata a 360 gradi nel contesto psicologico e didattico, la loro formazione è altrettanto importante per poter aiutare il bambino con disabilità.

Tutto giusto, se non ci fossero degli ostacoli.

Il primo  riguarda la Ministra Azzolina che non valorizza questa  figura ben presente nel territorio italiano ( 2550 solo nel territorio marchigiano)

Il secondo è sul lato economico: un AEC non viene retribuito quando lo studente è assente.
Trattandosi di studenti con problematiche, parliamo di una categoria che si assenta spesso  per lunghi periodi.

Non solo, AEC non viene retribuito anche nei giorni di chiusura della scuola per un qualsiasi motivo, come ad esempio seggi elettorali, mancanza idrica o neve. La
 

L’AEC E IL COVID
L’emergenza covid ha sottolineato pro e contro


PRO:  finalmente la figura ha ottenuto consensi e si è resa chiara la sua importanza, soprattutto nel momento in cui l’alunno si è ritrovato a dover svolgere lezioni online.
CONTRO: il professionista non ha percepito lo stipendio  da marzo fino ad ottobre 2020.

Ed ora,  con l’emergenza in corso che ha sottolineato  l’importanza per ogni alunno  disabile del  bisogno di affiancamento di una figura competente, non solo nel contesto classe ma anche nel momento dell’entrata e dell’uscita dalla scuola, si spera l’incremento e la giusta valorizzazione per questa figura fantasma.

 

 

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