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Pronto soccorso dell'Ospedale 'San Pio': "Un inferno dantesco"

La nota del vice sindaco di Vasto Giuseppe Forte

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Nei giorni scorsi, per compiti istituzionali, ho varcato per tre volte la porta di accesso del servizio di Pronto Soccorso dell'Ospedale "S.Pio" di Vasto. Tre esperienze dolorose rese ancor più sconvolgenti dalle immagini e dalle sensazioni colte nell'attraversare uno spazio di poche decine di metri quadrati. Era tarda sera e nonostante l'ora in quello spazio si trovavano in attesa, ognuno con il proprio codice di accesso, diverse decine di persone. Il nervosismo era palpabile. C'era chi si lamentava per la lunga attesa e chi imprecava per i ritardi; un paziente su una sedia a rotelle perdeva sangue da una gamba; un altro ancora minacciava di chiamare le forze dell’ordine; e c’era anche chi lamentava di essere stato lasciato lì dai congiunti che, per paura del Covid, si erano fermati lungo la passerella di accesso al Pronto Soccorso.. E così via.

Al i là della barricata, ovvero oltre la porta scorrevole, c’erano loro, i medici e gli infermieri, i nostri “Angeli”. Sembravano formichine intente nel loro lavoro impegnati nel cercare di risolvere il più velocemente possibile i diversi casi. Oltrepassata la porta del Pronto Soccorso  mi sono imbattuto con pazienti adagiati sulle barelle. Nelle piccole poche stanze altri cittadini assistiti dal personale in servizio in quelle ore.

Una sorta di inferno dantesco. Sono ripassato a distanza i qualche giorno, la vigilia di Ferragosto, davanti all’Ospedale “S.Pio” ed ho visto una lunga fila di persone in attesa davanti al Pronto Soccorso lungo la passerella di accesso. La stanza di accesso non riusciva a contenerli tutti.

E proprio in quei giorni leggevo l’endorsement che il Sindaco di San Salvo faceva al Presidente  della Regione Marco Marsilio, all’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, ed al Direttore generale della Asl, Thomas Schael per aver “dirottato” su Vasto una Tac destinata al “Renzetti” di Lanciano e rifiutata sdegnosamente dal sindaco della Città frentana.

Mi sono chiesto: ma la Sig.ra Magnacca ed i suoi referenti regionali hanno mai messo piede nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vasto? Hanno almeno la percezione di quello che accade, specie nel periodo estivo, in quell’avamposto che è il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Vasto?

Come si fa a plaudire l’operato di politici ed amministratori che non sono stati in grado, a distanza di molti mesi, di attrezzare almeno una cucina da campo per questo ospedale dove i pazienti continuano a mangiare male con pasti che arrivano da altre zone?

Come si fa ad elogiare chi ha completamente abbandonato l’idea di realizzare il nuovo ospedale comprensoriale di Vasto (per il quale i soldi c’erano) optando oggi per una scelta che punta a localizzare la nuova struttura in Val di Sangro?

Per non toccare l’argomento Sala di Emodinamica finita nel dimenticatoio per motivi incomprensibili.

Oggi si sente dire in giro: facciamoci dare 10 milioni di euro dalla Regione e ristrutturiamo il “S. Pio” struttura molto fragile che, com’è noto, ha seri problemi strutturali e non dispone di aree di parcheggio.

Il buon Marsilio e la Verì - presenti a Vasto solo per feste ed accoglienze politiche - farebbero bene a dare uno sguardo all’interno del “S. Pio”, a parlare con i medici ed il personale paramedico che vivono sulla propria pelle nella quotidianità i problemi di un ospedale di periferia che offre servizi a decine di migliaia di cittadini non solo della Regione Abruzzo.

Giuseppe Forte

Vice Sindaco della Città del Vasto

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