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TIFOSO COLPITO DA ''DASPO'': ''A QUELLA PARTITA IO NON C'ERO''

a cura della redazione
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Spalti vietati per due anni e obbligo di firma in commissariato entro mezzora dal fischio d'inizio della gara per un tifoso della Pro Vasto, vittima del cosiddetto ''daspo''. Lui, però, non ci sta e fa ricorso, dicendo di essere estraneo ai fatti addebitatigli. Graziano Clemente, 26 anni, gestore di una paninoteca a Vasto, è stato diffidato in seguito agli incidenti del 3 giugno scorso, quando, prima e dopo la gara di play out con il Celano per la permanenza in C2, alcuni sostenitori vastesi si resero protagonisti di fatti di violenza ai danni di due autisti dei pullman che li trasportavano nella Marsica e in un'area di servizio della A25, sulla Pescara-Roma. Clemente, di recente raggiunto dalla diffida, afferma di non aver assistito a quella gara, della quale possedeva il biglietto, perché rimasto a casa a dormire fin dopo la partenza dei pullman per aver fatto tardi, la notte precedente, nel suo locale. Locale in cui sarebbe tornato quella domenica pomeriggio, come potrebbe provare. Per dimostrare la sua estraneità ai fatti, il giovane sta ora cercando in maniera spasmodica il tagliando che, dovesse saltar fuori, gli consentirebbe di trovare un ottimo argomento davanti al giudice. Nell'indagare sui fatti di quella domenica, conclusasi con la retrocessione della Pro Vasto, gli agenti del Commissariato fecero visionare foto e filmati ad alcuni dei testimoni, autisti compresi, relativi ai tifosi biancorossi, ripresi in precedenza sugli spalti dello stadio di casa. E' in quella fase che ci fu il riconoscimento del giovane tra i presunti responsabili dei fatti.
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