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DI PIETRO PARLA CON VELTRONI... CHE NON C'E': SECONDA GIORNATA RICCA DI SPUNTI ALLA FESTA IDV

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Il dibattito su immigrazione e sicurezza, quello ''virtuale'' sul Partito Democratico, l'intervento di Di Pietro su ''Second Life'', la risottolineatura della posizione di Italia dei Valori sulle questioni di più viva attualità politica. Giornata ricca di spunti, anche quella di oggi a Vasto, la seconda della festa nazionale dell'Italia dei Valori che domani mattina si chiude a Palazzo d'Avalos. Ancora una volta fari puntati sul ministro delle Infrastrutture e leader del partito che in serata, a conclusione dei lavori, annuncia: ''Presto sparirà il mio nome sul simbolo e sulla lista, perché questo partito oggi è una realtà importante, è un partito 'adulto' e 'vaccinato', capace di essere autonomo''. In mattinata nemmeno la pioggia è riuscita a fermare la ''carica'' di un Di Pietro in gran forma, che improvvisa pure una ''danza della non pioggia'' accogliendo sul palco il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero (l'unico uomo di governo presente oltre allo stesso Di Pietro) ed il giornalista Marco Travaglio, con quest'ultimo che quando fa il suo ingresso nel cortile della maestosa residenza marchesale viene salutato dalla platea quasi in un clima da stadio. Dopo il successo di venerdì di Beppe Grillo, in collegamento via web, un'altra prova di come ormai siano sempre i ''politici altri'' (ci si consenta l'''azzardo'') a catturare attenzioni e consensi da parte del pubblico. Travaglio ha preso parte, assieme al ministro Ferrero, al parlamentare di IdV Leoluca Orlando, al sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti (IdV) ed al sondaggista Renato Mannheimer (pure lui collegato via web) ad un confronto sul tema ''Immigrazione e Sicurezza''. Da programma vi avrebbero dovuto prender parte anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, ed il capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, Roberto Maroni, ma di essi non c'era traccia. Incontro sviluppatosi attorno alle tematiche dell'immigrazione, della clandestinità e della delinquenza della gran parte dei clandestini. Toccati gli aspetti, negativi per Ferrero, ma anche per Li Gotti e Travaglio, della legge Bossi-Fini e le aspettative su una nuova normativa in formazione con impegnati, in particolare, lo stesso ministro Ferrero ed il ministro dell'Interno Giuliano Amato. Nel pomeriggio, dopo un'assemblea dei giovani del partito e Di Pietro 'on air' su ''Second Life'', ecco il ''confronto che non c'è'' tra i candidati alla segreteria del Partito Demcoratico. Sul palco Di Pietro è solo, ma apre un dialogo 'irreale' con Veltroni, del quale c'è una fotografia su una poltoncina. A Vasto si sarebbe dovuto tenere il confronto tra i vari Veltroni, Letta, Bindi, ma proprio il designato leader del Pd ha fatto saltare il tutto ''appena dopo - dice senza peli sulla lingua il ministro - il successo del ''V Day'' e la nostra attenzione alle questioni sollevate da Grillo. Peccato, sarebbe stata una bella pagina di democrazia''. Ma non c'è una chiusura al Pd, tutt'altro: ''Siamo ben disposti a dialogare con te - dice sempre riferendosi 'virtualmente' a Veltroni - a condizione che appena dopo la tua investitura si apra un serio tavolo di confronto su basi programmatiche e di governo''. Inevitabile, infine, un ritorno sulla questione informazione: ''Il centrosinistra non deve ''berlusconeggiare'' per chiudere la bocca all'informazione. L'errore più grave è cercare di fermare l'informazione che non piace. Lo ha fatto Berlusconi e farlo noi è doppiamente sbagliato, perché non se lo meritano gli italiani. Lo scontro tra politica e magistratura - prosegue - sembra una bega tra duellanti. La politica pretende che la magistratura non indaghi e l'accusa di fare politica. Questa è l'accusa più grave che si possa fare ad un magistrato''. Nella foto: il ''confronto che non c'è'' tra Di Pietro e Veltroni
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