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BEPPE GRILLO VIA WEB DIALOGA CON DI PIETRO A PALAZZO D'AVALOS: APERTA LA FESTA DELL'ITALIA DEI VALORI

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Non avrà le stesse attenzioni 'mediatiche' dell'anno scorso, quando arrivarono nove ministri ed il capo del Governo Romano Prodi, ma non si può certo dire che sia una festa nazionale di basso impatto quella aperta oggi pomeriggio a Vasto dall'Italia dei Valori. Ed un primo momento, vissuto in diretta grazie alla modernità dei sistemi di comunicazione, lo sta a testimoniare eloquentemente. C'è Antonio Di Pietro che parla sul palco alla ''sua'' platea ed ecco irrompere alle sue spalle, via web, Beppe Grillo. Il leader dell'IdV aveva annunciato la svolta del partito nel voler diventare ''un partito della rete e per la rete'' e dunque quale miglior testimonial di Beppe Grillo che appare sui mega schermi sistemati all'interno ed all'esterno del cortile di Palazzo d'Avalos incappucciato e con un finto saio? In prima battuta il comico genovese esalta Di Pietro meravigliandosi di come ''un ex poliziotto riesca a cogliere la rivoluzione della rete, che ha reso vecchia la politica in un sol colpo''. Da qui un fuoco di fila di considerazioni che riprendono il senso della 'battaglia' che sta contrassegnando il suo show ed i suoi blog. Dalla meraviglia di come ''uno come Mastella possa fare il ministro della Giustizia'' a ''Topo Gigio-Veltroni che va a chiedere a Veronica Berlusconi di entrare nel Partito Democratico ed a Ciriaco De Mita, fantasma del passato, che fa da tutor ai giovani del Pd''. Da un accenno polemico all'ex ministro Remo Gaspari, che a Vasto è di casa, ai ''giornalisti-camerieri della politica''. Immancabile il saluto finale, ''depenalzzato dalla Cassazione - sottolinea -: andate affanculo!''. Prima del Grillo-show, l'apertura nel segno della tradizione: i saluti del coordinatore regionale abruzzese dell'Italia dei Valori, Alfonso Mascitelli, del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e quindi la scena a Di Pietro. Non c'era il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, che se la sarebbe presa con il coordinatore cittadino dell'Italia dei Valori, Francesco Romanelli, 'reo' di essersi augurato la sua assenza. Che tra l'IdV e Del Turco non corra buon sangue è risaputo. Oggi è arrivato anche il timbro ''doc''. Ecco Di Pietro: ''E' un'assemblea di partito particolare, ci sono molte assenze blasonate, ma ci sono i cittadini ed è questo che conta, perché noi vogliamo essere, come dice anche il titolo di questa festa, sempre dalla parte dei cittadini''. E poi giù a rimarcare i temi tanto cari al partito: dalla sicurezza alla precarietà del lavoro, dalle tasse troppo alte alla necessità di ridurre i costi della politica, dall'esigenza di ridare senso e credibilità alla politica alla questione giustizia. Il leader dell'Italia dei Valori, poi, si iscrive al partito delle elezioni anticipate dopo il varo di una eventuale nuova legge. ''Una nuova legge elettorale è necessaria. Dopo la sua approvazione ci farà pure piacere govenare, ma bisogna tornare a votare. L'ho detto a Prodi''. Poi la 'punzecchiatura' a Mastella: ''Non ho mai preso l'aereo di Stato per andare a vedere le partite o la Formula 1. Sono salito sull'aereo dello Stato per andare in Cina e in India nell'ambito di una visita di Stato. Un'altra volta sono stato a Crotone per questioni di ordine pubblico, perché era franato un pezzo della Statale 106. Quando mi si chiama in causa - aggiunge - è l'ennesima furbata di chi vuole usare Di Pietro per coprire le proprie responsabilità''. Sul caso Santoro: ''Non abbiamo bisogno di meno Santoro ma, anzi, di più Santoro e anche di più giornalisti che la pensino al contrario di Santoro. Il pluralismo nell'informazione è sinonimo di democrazia''. Sull'inchiesta di Catanzaro del sostituto procuratore De Magistris, infine, Di Pietro rivendica la posizione dell'Italia dei Valori che ''da anni sostiene l'incapacità del potere di fare gli interessi pubblici. Dopo i guasti della prima Repubblica - ha sostenuto - nella seconda, invece di cambiare registro, è stata cambiata soltanto qualche sigla di partito ma la metodologia è rimasta la stessa. Non è colpa dei De Magistris di turno se i politici non hanno credibilità nell'opinione pubblica. La colpa - ha concluso Di Pietro - è nei politici che, invece di ascoltare la volontà di trasparenza e di efficacia dell'azione politica, si chiudono in se stessi e ammoniscono che non si deve disturbare il manovratore''. Un accenno, infine, alla questione locale del parco eolico in Molise: ''Non diciamo no a priori e siamo attenti alle energie alternative. Ma servono una mappa nazionale ed un piano strategico per individuare eventuali siti''. L'appuntamento è proseguito con un confronto sulla Fianziaria alla presenza, tra gli altri, del ministro Vannino Chiti, del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e del segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni.
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