Si tratta di noi è uno spettacolo teatrale, con la regia di Luigi Cilli e scritto e interpretato da Stefania Pascali, fortemente voluto dalla Prefettura di Chieti che ha chiesto di poter affrontare il duro tema della tratta.
Dinamiche difficili da comprendere per chi non ne conosce direttamente i risvolti violenti e problematico da superare per chi le vive direttamente.
Un’occasione, quindi, per parlarne e per dare l'opportunità a tutti di riflettere sulla tema.
La rappresentazione teatrale, accompagnata dalle note musicali di Luca Raimondi e dalla voce di Francis Akhakienlen, è stata scelta appositamente perché attraverso le atmosfere che riesce a ricreare e grazie ai suoi linguaggi è uno strumento che insegna a guardarsi dentro, a tirare fuori le proprie emozioni e a trovare il modo di gestirle. Le interpreti, infatti, hanno visto e in alcuni casi vissuto questa tragedia.
Durante lo spettacolo, in cui non sono mancate le sorprese da parte degli attori che sono scesi tra le poltrone del pubblico, non sono però mancate scene pregne di positività in cui sono state raccontati i momenti dell’arrivo nei Centri di Accoglienza dove le ragazze vengono curate e protette.
Tutto ciò è possibile grazie all’impegno di tutti gli operatori e a quanti si attivano giornalmente per aiutare l’intera categoria protetta.
Simone Caner, legale rappresentante del Consorzio Matrix non ha mancato di ringraziarli “gli operatori sono un esempio di rettitudine nei fatti altrimenti non riuscirebbero a guidare chi deve essere guidato. Tutto ciò non sarebbe potuto accadere se al fianco di questi ragazzi non ci fossero stati i loro operatori sociali che esprimono una relazione di aiuto che vuol dire dare una carezza. Se un operatore riesce a mettersi in gioco ha tutta la mia stima e ce l'hanno tutti quelli del territorio in cui agiscono”.
Infine ha concluso il Prefetto della Provincia di Chieti Antonia Corona con un lungo discorso di cui riportiamo le parti salienti: “un racconto così posto diventa intellegibile a tutti. Non è facile parlare di immigrazione, è inutile nasconderlo. Questa sera abbiamo vissuto il dramma di molte persone su un tema tra i più discussi. Dobbiamo però fare i conti con queste persone che vengono con la speranza di una vita migliore e con noi stessi. E’ molto facile, quando non vivi direttamente le cose esprimere dei giudizi. Ci vuole quindi un grande sforzo da parte di tutti: da parte nostra che li accogliamo e da parte loro che vengono in una casa che non è la loro e della quale devono riuscire a comprendere bene le regole e i comportamenti. Fermo restando che i principi di libertà devono essere garantiti a tutti”.
Foto di Sara Colonna - Studio Photorama