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PORTO TURISTICO NELL'AREA DI PUNTA PENNA? ''NO'' DELL'ASSOCIAZIONE 'PORTA NUOVA'

a cura della redazione
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Costruire il porto turistico di Vasto nell'area di Punta Penna violerebbe due direttive comunitarie. Lo sostiene l'associazione civica 'Porta Nuova' in un articolato documento contenente una serie di proposte per la revisione delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale della città, argomento del quale si discute da mesi negli ambienti politici e nelle sedi istituzionali. ''Chiediamo - scrive Michele Celenza, presidente del sodalizio - l'abrogazione del testo uscente dell'articolo 125, che norma gli interventi ammessi in zona F3 (infrastrutture e servizi connessi al porto turistico). Ciò in quanto il progetto di costruzione del porto turistico, così com'è previsto dall'attuale Prg, è stato redatto ed approvato in violazione di ben due direttive comunitarie: la direttiva Seveso e la direttiva Habitat''. La prima riguarda le distanze delle infrastrutture aperte al pubblico dalle zone industriali, come quella di Punta Penna, in cui si trovano industrie classificate ''a rischio di incidente rilevante'' e l'obbligo di indire un referendum consultivo tra la popolazione nel caso in cui si creino ''nuovi insediamenti e infrastrutture attorno agli stabilimenti esistenti''. La seconda prescrive la valutazione d'incidenza ambientale nelle ipotesi in cui si sia in prossimità di aree Sic, siti d'interesse comunitario, come nel caso della riserva naturale regionale di Punta Aderci, che comprende al suo interno anche la spiaggia di Punta Penna. ''Nessuna procedura di valutazione di incidenza - sostiene Porta Nuova - risulta essere mai stata avviata''. L'associazione, che aveva chiesto, in una lettera al sindaco, Luciano Lapenna, di essere sentita dalla commissione Assetto del Territorio, propone anche l'inserimento, nelle nuove Norme Tecniche di Attuazione, di due articoli: uno che imponga la piantumazione di due alberi per ogni pianta che viene abbattuta (con possibilita' di abbattimento solo in caso di necessità), l'altro che definisca l'obbligo, per i proprietari di case a rischio crollo, di puntellare gli edifici e fare denuncia dello stato degli stessi al Comune, in modo che il primo cittadino possa disporre i provvedimenti da adottare a spese dei titolari stessi. Le Nta del Piano Regolatore sono ferme in commissione dall'inizio dell'estate, quando un voto trasversale Udeur-centrodestra ha disposto il rinvio a settembre del testo, composto da 180 articoli. Lapenna ha promesso l'approvazione prima dell'autunno.
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