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Il Re che non vogliamo

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Mc 11,1-10

+Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito.+

-Un puledro legato che nessuno riusciva a cavalcare perchè "indomabile" è destinato a morire perchè inutilizzabile da chi ne aveva la proprietà. Una metafora vivente del popolo di Israele, popolo indomabile liberato dal faraone che lo teneva in schiavitù, ma anche immagine di tutti coloro che non riescono a essere "utili" o addirittura risultano essere dannosi ai potenti di questo mondo.

+Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.+

Uomini e donne "non addomesticabili" e conseguentemente considerati materiale di scarto umano: proprio questa è la categoria di persone che Dio ha scelto per farne i suoi araldi. Questa umanità "legata" e "scartata" siamo chiamati a liberare perchè possa servire Cristo nel modo che lui stesso ci ha insegnato.

+Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra.+

-Il mantello è segno di protezione e benedizione. Vestire è un gesto simbolico che vuol significare la restituzione di una dignità perduta perchè rubata o smarrita a causa del peccato proprio o altrui. L'umanità emarginata diventa protagonista del Vangelo, portatrice di Cristo.

+Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».+

Gesù si presenta con tutti i segni delle profezie che ne hanno predetto la venuta. Il figlio di Davide è quel Re che Israele aspettava ma che deluderà le sue aspettative di successo e potere materiale. La folla acclama e adorna il percorso di "colui che viene nel nome del Signore ", la stessa folla che qualche giorno dopo vorrà rinnegarlo attraverso la condanna infamante della Croce. Un paradosso che viviamo anche oggi. Esaltiamo i valori del Vangelo ma nel mondo abbondano violenze ed ingiustizie, i giusti continuano ad essere lodati e condannati, osannati e messi in croce. Un piccolo gregge resta, però, esso cresce e si dirama nel mondo restando fedele. Chi siano questi veri adoratori di Dio solo il tempo e la storia lo riveleranno.

Felice Domenica delle Palme.

 
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