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Le Beatitudini, ovvero: come la felicità dimora in chi la desidera per gli altri

Solennità di tutti i Santi

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Premessa: scrivere sulle beatitudini è molto difficile, io non ho nessuna autorevolezza per farlo, perciò tengo a farvi presente che leggerete solo il frutto della mia modesta meditazione personale.

+In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.+

L'atto di salire il monte, nel linguaggio biblico, è sempre un preludio all'incontro con Dio. In questo caso avviene qualcosa di singolare: profeta e divinità sono un tutt'uno. Questo vuol dire che il messaggio divino non passa attraverso mediatori che ne appannano lo splendore, ma arriva all'orecchio di chi lo ode con tutta la forza e la bellezza della Verità.

+Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:+

Dal monte Gesù non proclama un nuovo decalogo, non detta un'altra legge, ma "insegnava". In questo modo vuole trattare i suoi discepoli come adulti, persone in grado di appropriarsi di quegli strumenti in grado di dare loro la capacità di distinguere il male dal bene. I precetti e i "tabù" sono fatti per chi non è in grado di capire le conseguenze delle proprie azioni, un po come i genitori fanno con i loro bambini utilizzando gli spauracchi e le caramelle, il meccanismo premio/punizione viene così superato, in favore di una "formazione" che restituisce all'uomo dignità, libertà e responsabilità.

+«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.+

Avere come unica ricchezza Dio, essere disposti a mettere in gioco tutto per restare fedeli al suo disegno d'amore. Proprio come il mercante di perle è disposto a vendere ogni cosa quando trova la perla che ha sempre sognato di possedere, proprio come fa il contadino che s'imbatte nel tesoro che può cambiargli per sempre la vita.

+Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.+

La condizione di sofferenza ai tempi di Gesù (e spesso anche oggi) veniva interpretata come una punizione da parte di Dio. Gesù sovverte questa "tradizione" attribuendo al "pianto" un valore salvifico e una premessa alla gioia eterna. Dalle Beatitudini in poi colo che soffrono devono essere rispettati e serviti perchè sono i prediletti di Dio, proprio come per una madre amorevole lo sono i figli che più necessitano di cure e attenzioni.

+Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.+

Gesù ama i paradossi. Li usa perchè vuole liberarci dalle ristrettezze dei nostri schemi mentali. Come può un mite "eridatare la terra"? Non sono forse i violenti e gli avidi a possederla? Non è sempre stato così? Eppure la creazione rispetta chi la rispetta e obbedisce a chi la ama. Proprio come è successo a S. Francesco che la riconosceva sorella, madre e come tale la trattava.

+Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.+

Giustizia in un mondo dove regna chi se ne riveste soltanto? Oggi come allora la cronaca ci ricorda quanto questa promessa sembri impossibile da realizzare. Eppure esistono degli uomini e delle donne che nella storia sono diventati fari di luce e speranza dove sembrava non essercene. I santi e tutti gli uomini e le donne di buona volontà, illuminano le vicende oscure di questa umanità diventando lampada sui nostri passi, rendendoci così capaci di distinguere un sentiero percorribile la dove sembra non ce ne siano.

+Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.+

Misericordia: "avere a cuore i miseri". Il sentimento che Dio ha verso di noi: deboli e fragili, umani. La via che conduce al cielo passa per la conformazione a Cristo che sulla terra si è rivelato come il compassionevole, amico degli ultimi e compagno dei peccatori. E' somigliando a lui che si ottiene la beatitudine, ecco perchè chi non conosce la misericordia nel suo cuore nemmeno può riceverla e, al contrario chiunque ama per amore, dell'amore avverte in se la presenza di Dio.

+Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.+

La dimora di Dio è il cielo, non tutti sanno però che questo sta nel nostro cuore. Il Signore è il sole che lo illumina ma come succede per il cielo che sta sulle nostre teste, questo può essere oscurato dalle nubi e non essere più visibile. L'odio, l'avarizia, l'impurità, l'egoismo possono diventare quei nembi grigi che oscurano la Sua luce. Ecco perchè l'uomo di Dio esamina ogni giorno i pensieri del suo cuore: egli desidera sopra ogni cosa che sia primavera nella sua vita.

+Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.+

I figli di re per essere potenti come i loro padri devono essere pronti alla guerra per espandere il loro dominio. Allora la si pensava a questo modo, oggi non è molto diverso ma la prepotenza usa sistemi più subdoli e si maschera di tante ingannevoli giustificazioni. I costruttori di pace sono invece coloro che sentendosi fratelli o sorelle di ogni essere umano, rischiano quello che hanno è la loro vita perché la guerra è l'inimicizia vengano meno. Madre Teresa, Ghandi, Martin Luther King, Tonino Bello, San Francesco: sono stati e saranno speranza di pace per tutti noi.

+Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».+

Gesù fa un elenco di promesse, ma alla fine sembra quasi volerci dire che non le manterrà. Non è così ovviamente ma, se non andiamo oltre il comune modo di pensare, rischiamo di giungere proprio a questa conclusione. La via della santità non è mai stata facile: chi di voi conosce un santo che abbia avuto un'esistenza spensierata? Eppure negli occhi di queste donne e questi uomini brilla una luce che in nessun'altro sguardo si può scorgere, qualcosa in grado di farci presumere che insieme alle loro tribolazioni essi vivono una gioia così grande da dargli la forza di affrontare qualsiasi avversità. Si è proprio così: la felicità appartiene a chi la vuole donarla agli altri.

Felice solennità di Tutti i Santi.
 
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