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Parco della Costa Teatina e perimetrazione contestata, nota di Laudazi

In Regione è ancora disattesa la proposta di Abruzzo Civico

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Riceviamo e pubblichiamo dall'ing. Edmondo Laudazi.

E’ annunciato l’arrivo, per sabato mattina, in un bar del territorio di Vasto, dell’autorevole assessore regionale all’Ambiente, in procinto di illustrare ai cittadini vastesi ed ai sodali di Sel, i contenuti di una propria risoluzione in merito all’istituendo Parco Nazionale della Costa Teatina.

Stranamente a Vasto e con sospetta sollecitudine.

Quasi una provocazione, visto che la stessa sollecitudine è mancata e manca quando si tratta di procedere alla nomina, attesa da mesi, di un Commissario al Consorzio Civeta, che rischia di collassare, seppellendo nei rifiuti il bilancio di molti Comuni, tra cui quello di Vasto.

Comunque informiamo che la citata risoluzione è stata “confezionata velocemente” per far rinviare la discussione in Consiglio regionale su una diversa risoluzione - scritta materialmente da me e presentata, lo scorso 15 giugno, a firma dei consiglieri Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo, di Abruzzo Civico - , con la quale si è inteso evidenziare le grandi lacune e la discutibile procedura “carbonara” seguita dal  Commissario  – dott. Giuseppe De Dominicis –, per procedere alla delimitazione provvisoria dei confini del Parco.

Ci piacerebbe, a riguardo, sapere se si tratti dello stesso architetto De Dominicis che presta servizio e che è stipendiato nella “vecchia filiera rossa” della segreteria dell’assessore regionale alle Attività produttive (!), con grande spolvero – in questo ultimo caso – di coerenza e di competenza rispetto all’incarico governativo ricoperto. Abbiamo infatti notato che non risulta acquisita la preliminare intesa con la Regione Abruzzo e che la individuazione dei confini non è stata effettuata sulla base degli elementi conoscitivi e tecnico-scientifici disponibili presso i servizi tecnici nazionali e le amministrazioni dello stato nonché delle Regioni, secondo le procedure di cui all’art 34  della  legge quadro n. 394 del 1991.

Abbiamo, inoltre, sottolineato che persino la riunione informativa promossa presso la Regione Abruzzo il 18 Maggio c.a. dal Presidente della Regione – dott. Luciano D’Alfonso – e a cui hanno partecipato alcuni dei Sindaci dei Comuni ricompresi all’interno del perimetro, oltre al medesimo Commissario, non ha avuto il seguito che era stato convenuto da tutti i partecipanti, di riconvocazione, per il migliore necessario esame degli elaborati illustrati e delle eventuali osservazioni in merito e per la valutazione della fattibilità di alcune proposte alternative , già esposte in quella sede.

Ci siamo, purtroppo, accorti che, nella cartografia finale prodotta, sono emerse evidenti discrasie temporali tra la situazione rappresentata ed il reale stato dei luoghi, nonché gravi carenze in ordine alla effettiva situazione insediativa esistente, indicata in maniera distorta o lacunosa e che, in particolare, la scelta di utilizzare, in scala inadeguata, una cartografia Igm ultratrentennale sulla quale non risulta indicata la effettiva antropizzazione e sulla quale non sono state riportate le infrastrutture esistenti, le urbanizzazioni e la rete dei servizi territoriali (porti, zone industriali, ospedali,etc) ha evidenziato una realtà non rispondente sotto il profilo ambientale con il risultato di inserire nella perimetrazione aree prive degli indispensabili valori che l’intervento statale si propone di tutelare e/o di non inserire aree di grande fragilità idrogeologica e da tutelare (es. Montevecchio di Vasto).

La proposta distorcente viene attestata dal fatto che vi erano a disposizione cartografie regionali più aggiornate e che avrebbero potuto, almeno comparativamente, essere allegate per garantire uniformità decisionale, trasparenza e migliore chiarezza alla citata proposta di perimetrazione provvisoria del Parco e che il Commissario non ha inteso acquisire nemmeno l’assenso delle amministrazioni statali (Capitanerie, Dogane, Demanio,etc) sui luoghi oggetto di vincolo.

Abbiamo dovuto notare che nessuno studio complessivo e scientifico di biodiversità è stato allegato per dimostrare la compiutezza delle scelte effettuate, senza il conforto delle amministrazioni comunali interessate, a cui compete – in via esclusiva - di garantire l’uso corretto del territorio e la compatibilità delle singole decisioni e dei vincoli con lo sviluppo socioeconomico delle comunità rappresentate, tanto è vero che una lettera di distinguo e di invito alla riflessione risulta essere stata firmata dalla maggior parte dei sindaci interessati alla ipotesi di perimetrazione e che – addirittura - non hanno trovato accoglienza le indicazioni dei Comuni che pure avevano già provveduto ad inoltrare una condivisibile ipotesi di delimitazione (es. Vasto), che è stata variata senza che la stessa ipotesi sia stata controdedotta o recepita e nemmeno hanno avuto adesione né esplicito rigetto le richieste di inserimento nel perimetro del Parco da parte di Comuni che ne avevano manifestato la intenzione (es: Francavilla, Lanciano) come attestato nella Relazione di accompagnamento al progetto. 

E’ stata invece approntata una Normativa Tecnica sulle Misure di Salvaguardia che non tiene conto della specificità dei territori di intervento e che, purtroppo, sul presupposto di una zonizzazione manifestatamente sbagliata e/o incompleta, corre il rischio di ingenerare la “mummificazione“ di un territorio ad elevata antropizzazione o il mancato inserimento di aree di pregio naturalistico non censite per la fretta: è stata, infatti, adottata una normativa idonea per un parco “montano” dimenticando che, nel caso specifico,  non si interviene su terreni demaniali ma su terreni, opere e manufatti di proprietà di privati, per la quasi totalità, senza che sia stata prevista alcuna forma di indennizzo o di ristoro. 

La stessa importantissima Via Verde dalla Costa Teatina presenta nel  territorio di Vasto un percorso irrisolto sotto il profilo della consistenza edilizia e del tracciato che è assurdo, poiché attraversa il cuore della Zona Industriale e delle adiacenti aree portuali, con gravissima interferenza foriera di mutua inefficienza, di pericolosità e di sicurezza.

Di questi problemi avremmo voluto discutere in Consiglio regionale, ma è stato fino ad oggi impedito in attesa di questa nuova risoluzione: noi non demorderemo a difesa del nostro territorio e non vogliamo essere presi per il naso.

Ci auguriamo, quindi, che l’assessore regionale all’Ambiente voglia rassicurarci di aver compreso che, ove si procedesse con le modalità intraprese, nonostante la presunta disponibilità dello stesso Commissario alla correzione dei grossolani errori evidenziati, potrebbero sussistere elementi concreti di disparità di trattamento nelle scelte effettuate, di superficialità e di indeterminatezza, evidenzianti profili di inopportunità o, addirittura, di dubbia legittimità sulla procedura seguita, priva del concerto con la regione Abruzzo e della perfetta ottemperanza ai principi costituzionalmente protetti di leale cooperazione, autonomia e decentramento tra gli organi e le amministrazioni dello stato.

Ci lasci intendere di aver capito che un Parco si realizza insieme ai cittadini e che si rende necessario, conseguentemente, attivare con urgenza una fase di ulteriore preventivo approfondimento della perimetrazione proposta, per correggere la maggior parte degli errori e per recuperare trasparenza e condivisione  su un importante provvedimento che non può essere adottato alla chetichella o, addirittura, a scapito o contro la popolazione dei territori interessati.

Si impegni con i Vastesi e con gli altri abitanti della costa – che come me sono favorevoli alla istituzione di una zona protetta -, ad attivarsi, anche con la sua risoluzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché venga sospesa la emanazione del DPR di istituzione del Parco della Costa Teatina, fino alla conclusione della indispensabile  fase di cui al capoverso precedente, che – con la condivisione  e la trasparenza -  può avvicinare la gente al Parco e può consentire la corretta mediazione tra le diverse aspettative.

In caso contrario, presenti o non presenti la sua risoluzione, è certo che si appresta ad essere annoverato nel lungo elenco di quelli che operano contro gli interessi di questo territorio e che, comunque e dovunque, saranno chiamati a rispondere delle proprie scelte, fatte sulla testa dei cittadini vastesi, che sono in grado di valorizzare da soli ed al meglio il proprio paesaggio ed il proprio paese.

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