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Bellafronte resta direttore artistico, Pugliese Eerola 'vuota il sacco'

La guida mancata del Teatro Rossetti a Vasto per una pubblica conferenza

redazione
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Ha invitato alla sua conferenza non soltanto i giornalisti, ma anche i cittadini di Vasto e tutti quanti interessati alla vicenda, Rocco Pugliese Eerola, il 'direttore artistico mancato' del Teatro Rossetti.

Lo ha fatto alla luce della riconferma nell'incarico della precedente guida, il compositore vastese Raffaele Bellafronte (per i prossimi 3 anni), e di un relativo percorso – che ha portato alla determina decisiva a firma del dirigente del settore Cultura del Comune Lino D'Annunzio – che va chiarito e spiegato nei suoi aspetti particolari.

La vicenda, in queste settimane, ha tenuto banco nel dibattito cittadino, anche e soprattutto alla luce della pluralità di interventi da parte del consigliere comunale indipendente Davide D'Alessandro. Questa mattina è stato però principalmente Rocco Pugliese Eerola - designato nuovo direttore della 'bomboniera' vastese di corso Plebiscito prima del ricorso al Tar presentato da Bellafronte avverso la sua iniziale esclusione al colloquio per la selezione pubblica dopo il bando municipale – a dire la sua.

“La situazione è imbarazzante – le parole di Eerola pubblicate sul ilnuovoonline.it – visto che oggi mi ritrovo ad essere l’ex direttore, senza averne ricevuto comunicazione ufficiale. Sono venuto a conoscenza dalla stampa della decisione della commissione e della relativa presa d’atto dell’amministrazione comunale. Oggi sarebbe dovuto venire Luis Bacalov (premio Oscar per le musiche de Il Postino) a presentare il cartellone che nel frattempo avevo preparato, ma mi ritrovo a fare questa brutta figura sia con lui che con gli altri artisti e professionisti che avevo cominciato a coinvolgere, da quando mi hanno detto che mi ero aggiudicato il bando”.

Per il programma era previsto un cartellone – con lo stesso budget dell’anno scorso – di 27 spettacoli, suddivisi in 3 blocchi, il primo relativo al Teatro Rossetti, il secondo per coinvolgere Palazzo d’Avalos e il terzo dedicato ai grandi eventi, tra cui un grande concerto di rock sinfonico a Vasto Marina.

Sul ricorso di Bellafronte al Tar:“Non ho capito perché il Comune non ha fatto ricorso al Consiglio di Stato” ha rimarcato Eerola. Ad ogni modo non si arrende: “Farò ricorso io al Consiglio di Stato e i miei legali stanno valutando tutte le azioni opportune da intraprendere anche oltre il ricorso, perché ormai è diventata una questione di principio: io lavoro per piacere e con pochi fondi; nel mio programma era anche previsto che rinunciassi a metà del mio compenso per costituire un fondo per attivare corsi specifici per i più giovani, perché il Teatro si potesse gestire in autonomia, ma adesso devo andare a fondo alla vicenda, anche perché ho dovuto rinunciare ad altri bandi e altri lavori, perché ero impegnato con il Teatro Rossetti”.

Ancora nelle parole riportate da ilnuovoonline. Sulla questione degli impianti affittati: “Determinati noleggi bisogna farli, perché l’attrezzatura, in minima parte, può cambiare da spettacolo a spettacolo, ma con tutti i soldi spesi di anno in anno per l’affitto delle attrezzature, il Teatro si poteva permettere attrezzatura propria”. Inevitabile anche un riferimento al comunicato diramato dal Partito Democratico a sostegno di Bellafronte: “È vergognoso quello che è successo” ha rimarcato Eerola. “A prescindere dalle simpatie politiche di ognuno, è stato inopportuno che un partito abbia espresso quel tipo di considerazioni mentre il Tar doveva ancora deliberare”.

Critiche anche per la formazione della commissione esaminatrice del bando: “Io mi sono diplomato al conservatorio, ma non faccio il musicista, io sono un regista, scenografo, mi definisco un lavoratore dello spettacolo (di maestro ce n’è solo uno e l’hanno messo in croce) e la commissione, seppur composta di professionisti, non era adatta a giudicare per il ruolo di direttore artistico; qualcuno era preparato sulla musica, il settore di Bellafronte, ma la direzione artistica è un’altra cosa”. Infine una nota politica: “Un mio amico ha vinto un bando simile a Cosenza, ma il suo contratto dura un anno, perché poi l’amministrazione scade e naturalmente non ritengono opportuno lasciare sul groppone della prossima la scelta da loro effettuata, invece a Vasto si vota tra un anno e mezzo e assegnano il posto per tre anni. Certo, se fosse toccato a me sarebbe stato vantaggioso per me, ma in linea generale ritengo più corretto l’altro modo di procedere”.

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